Rassegna storica del Risorgimento

ASSOLUTISMO ILLUMINATO ITALIA; RIFORMISMO ITALIA; STORIOGRAFIA
anno <1992>   pagina <167>
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Riformismo e assolutismo illuminato 167
Eppure, fino dagli ultimi anni del Seicento, un vasto movimento di risveglio intellettuale aveva preso coscienza delle disfunzioni del sistema vigente che era stato poi sottoposto a critiche sempre più stringenti dagli illuministi, alcuni dei quali, come Galiani, Genovesi e Filangieri, ottenevano una risonanza europea. Ma né le istanze di questi scrittori, né la tenace azione riformatrice del ministro Tanucci e del viceré Caracciolo, sui quali la storiografia è tornata ad indagare con rinnovato impegno,45* riuscirono, in assenza di una decisa politica assolutistica, a trasformare l'assetto del Mezzogiorno.
Ancora più statica si presenta la situazione in altri Stati italiani, dove le spinte all'ammodernamento istituzionale non emergono nep­pure o si manifestano in modo così debole e cauto da risultare del tutto ininfluenti. Non* sembra un caso che ciò si sia verificato in ordinamenti refrattari all'assolutismo statualistico come la repubblica di Genova e di Venezia, nelle quali la orgogliosa difesa delle antiche libertà si risolveva in realtà nella tenace conservazione della preminenza del ceto patrizio su quello borghese e della capitale sul resto del territorio, e come gli Stati Pontifici la cui natura ecclesiastica si saldava con l'organizzazione particolaristica di tipo medievale formando un terreno ostinatamente impermeabile alle novità istituzionali.
Le vicende settecentesche di questi Stati non hanno suscitato eguale attenzione nella storiografia. Se infatti alcuni importanti studi hanno fatto luce su aspetti della cultura e della società veneta contribuendo notevolmente ad una sua migliore comprensione,46) le ricerche sui domini della Chiesa hanno offerto spunti di riflessione e chiarimenti su singoli punti di una realtà estremamente variegata47) mentre su Genova le indagini
la prima metà del secolo XVIII, Napoli, 1965; ID., Legislazione e crisi del diritto comune nel Regno di Napoli. Il tentativo di codificazione carolino, in ID., Arcana juris, cit., pp. 29 sgg.; CARPANETTO-RICUPERATI, L'Italia del Settecento, cit., pp. 223 sgg., 261 sgg.
45) F. BRANCATO, // Caracciolo e il suo tentativo di riforma in Sicilia, Palermo, 1946; F. CATALANO, // viceré Caracciolo e la Sicilia alla fine del secolo XVIII, in ID., Illuministi e giacobini del '700 italiano, Milano, 1959, pp. 7 sgg.; G. GIARRIZZO, Nota introduttiva a Domenico Caracciolo, in AA.W., Illuministi italiani, tom. VII, Riformatori delle antiche repubbliche, cit., pp. 1021 sgg.; R. MINCUZZI, Bernardo Tanucci ministro di Ferdinando di Borbone (1759-1776), Bari, 1967; ROMEO, Il Risor­gimento, cit., pp. 54 sgg.; AA.W., Bernardo Tanucci statista letterato giurista, 2 voli., Napoli, 1986.
46) M. PETROCCHI, // tramonto della Repubblica di Venezia e l'assolutismo illu­minato, Venezia, 1950; M. BERENGO, La società veneta alla fine del Settecento. Ricerche storiche, Firenze, 1956; G. TABACCO, Andrea Tron (1712-1785) e la crisi dell'aristocrazia senatoria a Venezia, Trieste, 1957; jj GEORGELTN, Venise au siede des lumières, Paris-La Haye, 1978; G. Cozzi, Repubblica di Venezia e Stati italiani. Politica e giustizia del secolo XVI al secolo XVIII, Torino, 1982; F. VENTURI, Venezia nel secondo Settecento, Torino, 1980; ID., Settecento riformatore, eh., voi. V, 2.
47) L. DAL PANE, LO Stalo pontifìcio e il movimento riformatore del Settecento, Milano, 1959; F. VENTURI, Elementi e tentativi di riforma nello Stato Pontificio del Settecento, in Rivista storica Italiana, IV, 1963, pp. 778 sgg.; VALSECCHI, Riformismo