Rassegna storica del Risorgimento

PAVIA (PROVINCIA) RIFORMA 1794
anno <1992>   pagina <169>
immagine non disponibile

L'ISTITUTO PROVINCIALE A PAVIA AL TRAMONTO DELL'ANCIEN REGIME*
Il 1 maggio 1791, in occasione della visita di Leopoldo II in Italia, giunge a Pavia la notizia che il sovrano soggiornerà nella città dal 16 al 19 maggio e, volendo consacrare agli orfici ed alle udienze che le richiederanno i suoi sudditi tutto il tempo, che potrà dimorare nella sua Lombardia, non riceverà perciò né feste né complimenti o ceri­monie .*)
B da presumere che gli esponenti del ceto al potere in Pavia, i decurioni, siano riusciti a filtrare le visite al sovrano e ad impedire comunque che gli giungessero le lamentele dei molti scontenti dell'attuale regime della provincia.
Appena salito al trono Leopoldo aveva voluto sentire le richieste dei sudditi. Il 6 maggio 1790 le principali città della Lombardia erano state invitate a nominare due delegati ciascuna, i quali si sarebbero riuniti in Milano per riflettere sui problemi del paese e proporre i provvedimenti ritenuti utili. La deputazione, formata di soli patrizi, per lo più di tendenza conservatrice, formulò proposte a vantaggio esclusivo del ceto aristocratico cittadino.2) L'imperatore dal canto suo le accolse quasi integralmente nel dispaccio emanato il 20 gennaio 1791, forse nella convinzione che i deputati rappresentassero l'intera popolazione o più verosimilmente perché, come è stato osservato, prevalse in quella fase
* Questo lavoro è stato presentato al Convegno di studi dal titolo Pavia e i suoi territori storici in età francese , svoltosi a Pavia dal 13 al 14 ottobre 1989.
0 Si vedano la lettera di Tobia Peregrini al consiglio generale di Pavia del 1 maggio 1791 e lettera allo stesso consiglio del primo assessore Giuseppe Pasquali del 2 maggio, contenute in Archivio Storico Civico di Pavia (d'ora in poi ASCP), Archivia comunale, e. 597.
2) Sulla deputazione sociale si veda SILVIA CUCCIA, La Lombardia alla fine dell'Ancien Regime, Firenze, 1971, pp. 24-39, cui si rinvia per la ricostruzione della politica complessiva di Leopoldo II in Lombardia. Il 22 maggio 1790 dall'Intendenza politica di Pavia l'aggiunto conte Casati invitava il consiglio della città a nominare due rappresentanti, scegliendo Persone che le circostanze di famiglia di Impieghi sostenuti colla approvazione comune e del Reale Governo, di studj fatti e della pubblica estimazione assistiti, han potuto animarsi di un vero amor della Patria (in ASCP, Archivio comunale, e. 597). I due deputati nominati dal consiglio sono il conte Alessandro Botta Adorno e il conte Alessandro Sehinehinelli, si suppone parente del­l'Intendente di Pavia, il cremonese Cesare SchinchinaHi.