Rassegna storica del Risorgimento
PAVIA (PROVINCIA) RIFORMA 1794
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1992
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174
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174 Chiara Porqueddu
Ma vediamo che sorte ha avuto il ricorso promosso dai possessori milanesi. La Conferenza governativa, alla cui direzione, non dobbiamo dimenticarlo, si trova oltre al governatore il plenipotenziario conte Wilczeck, esprime parere ad esso favorevole. Dal canto suo l'arciduca Ferdinando sembra aderisca ad un accomodamento . A questo punto il rappresentante di Pavia in Milano, Giuseppe Pasquali, invita il consiglio civico a trattare amichevolmente con gli estimati, nel timore che le cose possano evolvere in modo negativo per il patriziato. L'intento nascosto è quello di evitare che l'affare sia rimesso alla Corte che, a parere di taluno, accorderebbe subito alcune richieste dei possessori provinciali.1
Malgrado questi ultimi non la condividano, prevale la tesi di tentare l'accordo. Da Vienna giunge un decreto, datato 12 dicembre 1791, in cui si ordina alla Congregazione generale di delegare tre deputati, scelti fra i non decurioni, che trattino con una pari delegazione del consiglio decu-rionale sui contenuti del ricorso in questione.17)
Non convinti, all'inizio del 1792 gli estimati preparano una nuova supplica e invitano tutti i colleghi della Congregazione generale a prenderne visione e ad esprimere il loro parere in un incontro in casa del principe di Belgiojoso; giacché si è instaurata la consuetudine di riunirsi privatamente presso l'uno o l'altro dei possessori provinciali, per sfuggire al controllo dei decurioni presenti nella Congregazione.18)
Il ricorso porta questa volta oltre alle firme dei maggiori estimati molte altare di così definiti interessati e deputati del estimo di varie comunità, cioè dei piccoli proprietari della campagna, ed è inviato direttamente alla corte a Vienna.
Bisogna rilevare che diversi fra i sottoscrittori del documento saranno in varia misura protagonisti del triennio giacobino in Pavia, alcuni su posizioni decisamente radicali.19)
parte da non estimati . L'Arese Lucini invita pertanto il collega a prendere le più esatte informazioni per rilevare la differenza fra la pratica odierna e la lettera della riforma. Cfr. lettera di Benedetto A rese Lucini a Giuseppe Vitali Rizzi, 19 agosto 1791, in ASCP, Archivio Meriggi, e. .158. La corrispondenza di Giuseppe Vitali Rizzi coi vari esponenti della Congregazione generale è conservata nell'Archivio Meriggi, appena ricordato, che raccoglie le carte di alcune famiglie nobili pavesi tra cui appunto quella Vitali Rizzi.
ló) Queste notizie sono riferite da Gerolamo Lachini a Giuseppe Vitali Rizzi con lettera da Pavia del 16 settembre 1791, in ASCP, Archivio Meriggi, e. 158.
W) Copia del decreto imperiale 12 dicembre 1791 si trova in ASCP, Archivio comunale, e. 5.
1 Copia del ricorso del gennaio 1792 è in ASCP, Archivio Meriggi, e, 158, Benedetto Arese Lucini invita Giuseppe Vitali Rizzi a un congresso privato in casa del principe di Belgiojoso per il 30 gennaio 1792, per discutere il nuovo ricorso che si intende spedire a Vienna il 31 (cfr. lettore di Benedetto Arese Lucini a Giuseppe Vitali Rizzi rispettivamente del 22 e del 29 gennaio 1792, ibidem).
W) Al ricorso è allegato un elenco di circa 60 firme di estimati di Pavia e