Rassegna storica del Risorgimento
PAVIA (PROVINCIA) RIFORMA 1794
anno
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1992
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pagina
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177
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L'istituto provinciale a Pavia 177
così battagliero, teme che si scoprano le sue propensioni antidecurionali. Vi raccomando [...] di non comunicar ad alcuno la presente affatto confidenziale , scrivo [...] di tutta confidenza onde la presente non sia ostensiblie , ribadisce con insistenza a Giuseppe Vitali Rizzi, evitando a volte persino di firmare le missive. Ma ciò che è peggio egli rifiuta di sottoscrivere un ricorso al governo, preparato nell'estate del 1792 dallo stesso Vitali Rizzi e dal collega della municipale, assessore dei cittadini Stefano Chiappori, malgrado ne condivida i contenuti. Cioè la richiesta che siano aumentati nella Congregazione municipale i seggi dei nobili araldici e dei cittadini, attualmente solo tre, come sappiamo, contro gli otto riservati ai decurioni; che i deputati dei primi due gruppi non siano esclusi dalle funzioni pubbliche, come pretendono i patrizi. Ma, riferisce il Chiappori, il sodetto Cavagliere non ama di porsi alla testa di un raccorso, adducendo che non vuole alterare la sua tranquililtà né vuole incontrare voci Estc] con chichessia .)
Il Fantoni preme perché si facciano carico delle dette istanze gli estimati milanesi, i quali però, del tutto estranei alla situazione interna alla città di Pavia, sono poco propensi a inserire tali petizioni nei loro ricorsi. Nella terza supplica, preparata dopo la morte di Leopoldo per inoltrarla al nuovo sovrano Francesco II, il marchese Litta non ne fa cenno, limitandosi a dichiarare che essa proviene anche dai censiti non decurioni di minore importanza.27)
Anche in seguito vi saranno da parte dei milanesi forti resistenze alle pressioni dei nobili e dei cittadini pavesi, perché uniscano alle proprie le loro istanze. La nostra domanda è diretta a chiedere la ripristinazione delle cose, come erano prima del 1786, perciò non possiamo farci carico di molti capi estranei alla presente quistione , affermerà Benedetto Arese Lucini, stupito del fatto che i rappresentanti dei due ceti non prendano autonomamente l'iniziativa.28)
In proposito si deve rilevare la posizione diversa degli estimati milanesi da quella dei pavesi; questi, anche se tutt'altro che estranei a tematiche di largo respiro, hanno premura di risolvere la loro situazione specifica; hanno perciò, come primo intento, quello di ridimensionare la presenza dei decurioni negli organi am minastrativi, per aumentare la propria, senza porre la pregiudiziale assoluta che si debbano abolire gli istituti vigenti. Quindi si può conservare la Congregazione municipale trasformandola e purché si restituisca alla Congregazione generale la preminenza di cui godeva.
I possessori milanesi sembrano invece interessati a perseguire alcuni
) Così riferisce Stefano Chiappori a Giuseppe Vitali Rizzi con lettera del 30 luglio 1792, ibidem.
27) Copia di tale ricorso si trova ibidem; non datato ma da collocare presumibilmente tra l'inizio dì marzo e la metà di aprile del 1792, poiché è rivolto a Francesco II e Pompeo Litta fa cenno a un ricorso sul quale si attende una risposta da Vienna in una lettera indirizzata a Giuseppe Vitali Rizzi del 16 aprile 1792, ibidem.
28) Cfr. lettera dì Benedetto Arese Lucini a Giuseppe Vitali Rizzi, 24 maggio 1793, ibidem