Rassegna storica del Risorgimento

FESTE CIVILI ROMA 1846-1848
anno <1992>   pagina <327>
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Le feste civili a Roma 1846-1848
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nonché altri disordini,50) e come, quasi per farsi parte della sua popolarità nel novembre del 1847, il principe Corsini, appena eletto Senatore di Roma, avesse voluto presentarsi ad cittadini del Campidoglio tenendo al suo fianco il più amato e rispettato dei capo rioni.51) Grazie alla fedeltà di alcuni di questi, Angelo Brunetti controllava ormai i quartieri più popolosi e importanti come Trastevere, Regola, Campomarzio e Monti. Era conteso perfino dalla nobiltà,52) costituiva per tutti un punto di riferimento e riuscì, con molta diplomazia, a placare la dimostrazione (proto)socialista dell'll aprile 1848.che si svolse a piazza SS. Apostoli al grido di pane e lavoro .53> Angelo Brunetti aveva una concezione del progresso, come -la maggior parte del popolo di cui faceva parte, legata alla definitiva vittoria della virtù e dell'onestà sull'errore e sul vizio;54) nella sua visione del mondo all'esaltazione di Roma imperiale si univano vaghe aspiraziond miMenaristiche ed insieme populistiche, come si può capire da qualche brano delle sue estemporanee composizioni: Da quando è venuto il gran Pio al regno mi sembra di essere rinato [...]; ho cambiato ogni cosa [...], desidero che i miei garzoni e il mio simile sia trattato bene e io ho deciso di fare agli altri ciò che piace a me stesso. In altre occasioni declamava: Più non temiam perigli, d'antichi eroi siam pol­vere .55)
La riuscita delle feste romane era legata all'attività del generoso popolano che appariva dunque al gruppo dei patrioti che operavano a Roma in quegli anni un elemento essenziale per l'organizzazione del consenso. La struttura dell'organizzazione liberale era piramidale; al ver­tice si trovavano Pietro Sterbini e quanti formeranno poi Vélite dirigente del Circolo popolare, nel mezzo Ciceruacchio e, poco più in basso i capi dei quattordici rioni: alla base, ovviamente, era il popolo.
L'istituzione della nuova Guardia civica, articolata in battaglioni rionali, provocò le dimissioni dalla carica di segretario di Stato del Gizzi,
50) NICOLA RONCALLI, op. cit, pp. 265 sgg. Anche GIUSEPPE SPADA, op. cit., voi. I, p. 246, nonché voi. II, p. 223. Nel giugno del 1847 fu pubblicata una circolare della polizia che consentiva agli ebrei, nel quadro di una politica di apertura del Papa, di abitare anche al di fuori del ghetto. Seguirono dei tumulti che Ciceruacchio riuscì a placare fino all'abbraccio finale dei rappresentanti delle due comunità. Tafferugli si verificarono altresì tra categorie diverse di lavoratori. Anche in questo caso l'opera pacificatrice di Ciceruacchio ebbe successo.
51) La Fallacie, Roma, 26 novembre 1847.
52) Ciceruacchio cominciò a frequentare anche i salotti dei nobili. Uno scultore, Antonio Rossetti, scolpi una statuetta che raffigurava il capo rione. Notizie in RAFFAELLO GIOVAGNOLI, op. cit., p. 196.
53) Questo episodio è narrato in LEOPOLDO SANDRI, op. cit., p. 12, nonché in GIUSEPPE SPADA, op. cit., voi. I, p. 323.
54) LEOPOLDO SANDRI, op. cit., p. 14. Anche G. D'ESTE, Costumi di Roma antica e moderna, Roma, 1847, p. 14.
55) Altre composizioni di Ciceruacchio possono essere reperite in TOMMASO TOM-MASONI, op. cit., p. 12 sgg. Un esempio: Oggi per il gran Pio semo felici né dai birbanti saremo più offesi / oggi per il gran Pio siam tutti amici .