Rassegna storica del Risorgimento

FESTE CIVILI ROMA 1846-1848
anno <1992>   pagina <331>
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Le feste civili a Roma 1846-1848
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milanesi conseguenti al celebre sciopero del fumo,68) della insurrezione siciliana e della costituzione concessa da Ferdinando di Borbone. In quei giorni alla Consulta romana giunsero numerose petizioni dei Circoli citta­dini e delle Legazioni che chiedevano il riordino dell'esercito e l'acquisto di armi moderne: a queste richieste fu dato parere favorevole, mentre le manifestazioni si susseguivano con frequenza. La sera del 31 gennaio piovve senza tregua, ma le condizioni atmosferiche non frenarono l'entu­siasmo dei romani che assieme ai napoletani presenti in città percorsero le vie cittadine festanti 69> in segno di giubilo per la Costituzione napole­tana; neppure mancò una spettacolare illuminazione che fece risplendere a giorno le strade dei rioni. A questa festa, non certo priva di elementi di spontaneità ne seguì, per gli identici fini celebrativi, un'altra, molto più solenne, che ebbe luogo il 3 febbraio, organizzata dal moderato Municipio di Roma. La pubblica opinione riuscì a influenzare uomini politici per loro natura prudenti; persino un cardinale si pose in quel rigido giorno di febbraio dalla parte dei costituzionalisti: il Cardinal Altieri arringa il popolo dal balcone del suo palazzo. Il popolare suffragio comincia a tentare anche i Cardinali .70> Sulle finestre e sui balconi delle case apparvero stendardi e drappi; tra questi si notavano molti tricolori e una bandiera dai colori nazionali fu posta nella mano destra della statua equestre di Marco Aurelio che troneggiava al centro della piazza del Campidoglio. Un improvvisato ritornello diceva: O Marco Aurelio / poiché siete un saggio tenetevi i tre colori [...] foste romano, or siete italiano.71) Il grande corteo che si formò in piazza del Popolo era composto di circa cinquantamila persone che recavano molti stendardi dai tre colori accanto alle bandiere dello Stato Pontifìcio. I manifestanti, dopo aver percorso via del Corso, ascesero la collina del Campidoglio per poi discendere nell'area del Foro romano. Nella festa, ormai nazionale, non vi furono i soliti richiami alla potenza dell'antica Roma; significativa­mente, però, dopo lo scioglimento del corteo, il popolo sì riunì nuova­mente nell'area archeologica ove anticamente sorgeva il Tempio della Concordia simboleggiando così l'armoniosa unione degli Stati italiani.
Dall'antico spazio sacro i romani acclamarono i principi riformatori e l'indipendenza del nostro secolo , la Costituzione napoletana e Pio IX. Molte furono anche le grida inneggianti a Vincenzo Gioberti e a Papa Ganganelli (Pio VII).72) Tutta la città era coperta di fiori; anche nei teatri si festeggiava la Costituzione napoletana, al Valle le spettatrici annodarono le sciarpe le une alle altre, formando, come già a Parigi nel 1798 in occasione della festa della Federazione, una catena simboleg-
68) in memoria dei caduti, vittime della ribellione contro gli austriaci, a Roma si svolsero, il giorno 11 gennaio, solenni esequie con gran concorso di pubblico, ITALO FIORENTINO, op. c/7., p. 179.
69) La Pallade, Roma, 31 gennaio 1848; altre notizie su // Labaro, Roma, 2 feb­braio 1848.
TP) RAFFAELLO GIOVAGNOLI, op. cit., p. 185.
71) La Pallade, Roma, 3 febbraio 1848.
72) GIUSEPPE PASOLINI, Memorie raccolte da suo figlio, Imola, 1880, voi. I, p. 90.