Rassegna storica del Risorgimento
FESTE CIVILI ROMA 1846-1848
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1992
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Le jeste civili a Roma 1846-1848 333
sfogo per la popolazione sottoposta a forti tensioni e spesso costretta a chiedere aiuto finanziario all'apposita Commissione.76) Sorprendentemente nel '48 " non furono sollevate che lievi obiezioni alla propaganda liberale tesa a limitare fortemente questa antica festa di natura spensierata e trasgressiva. Fu messa in atto una campagna anticarnevalesca che contrapponeva il divertimento fine a se stesso e il nascente sentimento civile nel quale si poteva notare il presentimento della pubblica opinione riguardo la vicina guerra. Un redattore della Pallade7 scrisse un veemente articolo dal titolo Cannoni non maschere col quale invitava la popolazione a devolvere all'acquisto di cannoni le somme raccolte per i festeggiamenti: L'Italia del '48 non ha bisogno di maschere ma di artiglieri con la miccia in mano.79)
Il carnevale iniziò normalmente e i festeggiamenti conservarono un tono moderato ma il partito nazionale continuò nella sua azione. Il testo di un anonimo foglio che fu affìsso sulle mura di molte case romane così recitava: se le nostre donne per una trascurata educazione non sanno per ora tradurre l'eroismo delle antiche romane, ispiriamo loro nell'animo un forte contegno, degno di noi e della nostra fortezza e sapienza italiana. 8) D'ora in poi i liberali tenteranno di coinvolgere sempre di più il mondo femminile e lo stile della festa sarà sempre più patriottico, esprimendo nel contempo l'odio contro lo straniero. Mazzolini di fiori venivano lanciati nelle carrozze delle dame accompagnati da bigliettini di colore rosa sui quali erano impressi dei motti: La donna che non porta il tricolore ha il male in bocca e il veleno in cuore ; Volete o donne apparir leggiadre? Ornatevi di vesti a tre colori. Gridate alle nemiche squadre l'odio .81>
Su un altro di questi foglietti si poteva leggere l'invito alle cittadine a far festa per celebrare adeguatamente l'arrivo di due cannoni donati dalle donne genovesi.82)
76) Ivi, p. 186.
77) Le obiezioni dei romani nel caso in cui la celebrazione del Carnevale fosse vietata per gravi cause come la morte del Papa, ad esempio, erano sempre risentite e vibranti. In occasione della morte di Leone XII, Pasquino così si espresse: Tre dispetti ci festi o Padre Santo, accettare il papato, viver tanto, morir di Garneval per esser pianto, se morivi ne' di quaresimali, Leon, che in vita tanto mal ci festi; arre faggio cornuti lasciato avresti, il piacer di goder due Carnevali. Pasquinata tratta da SAVERIO LA SORSA, Pasquinate, cartelli, satire, Napoli, 1947, p. 201.
7) La Pallade, Roma, 22 gennaio 1848.
79) Ibidem.
D GIUSEPPE SPAOA, op, c/7., voi. II, p. 62.
Ivi, p. 64.
82) Ivi, p 69. Sono interessanti anche le anonime strofe dallo stesso SPADA, ivi, riportate a p. 70 cosi intitolate: Incontro delle donne romane ai cannoni genovesi : A Ripagrande o donne andate / degne di Roma andate / là celeri volte / piantatevi in ploton, avanti o battaglion / se avanzano gli stranieri per farvi offesa / avanti o battaglion armi in difesa / delle donne liguri il dono spedito / a tutte sia gradito / montate sui cannon, avanti o battaglion .