Rassegna storica del Risorgimento
FESTE CIVILI ROMA 1846-1848
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1992
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334
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Luciano Nasto
Il già dimesso carnevale rimase monco in quanto la tradizionale giornata dei moccoletti che doveva segnarne la fine dopo dieci giorni di festeggiamenti non ebbe luogo; il testo d'un foglio anonimo ne spiega la ragione: Romani! I gravi avvenimenti d'Italia ci impongono [che] agl'immensi sacrifici de' nostri fratelli, aggiungiamone pur noi uno piccolissimo, cessiamo dal fare i moccoletti.83) Il movimento liberale, all'interno di una strategia tesa ad operare un cambiamento delle feste romane tradizionali, da impertinenti e gaudenti a civili e celebrative riuscì in breve tempo a limitare fortemente la sfrenatezza del carnevale e a far fallire la burlesca celebrazione del Natale di Roma. I motivi di questi successi sono stati più sopra accennati: una ritrovata concordia tra gli abitanti dei rioni, la fiducia in tempi diversi , l'indiscussa autorità di Ciceruacchio e, occorre aggiungere, una rinnovata dignità dei romani.
Analizzando più da vicino le due feste ci si accorge però che è necessario operare delle distinzioni. La prima riguarda i protagonisti della festa: nella festa del Cervaro il popolo è soltanto spettatore di una ridicola pantomima recitata per lo più da pochi stranieri; nel carnevale, al contrario, i romani sono i protagonisti che dalla tradizione sono autorizzati ad esprimere i propri sentimenti: avversione, odio, amore. Durante il carnevale la popolazione può lanciare messaggi spesso molto chiari, durante la festa del Cervaro era impossibile per il popolo esprimersi: se ne deduce che la festa di pura evasione è quest'ultima. Il carnevale era una ricorrenza nella quale maschere e travestimenti coprivano frequentemente vendette, omicidi, stupri, o se non altro stravaganze. Ciò era possibile in un tempo e in uno spazio definiti, grazie all'uso della maschera, che consentiva di assumere le sembianze di un altro in modo che gli atteggiamenti irriguardosi e violenti non evidenziassero il rifiuto dei valori convenzionali di chi si nascondeva dietro il travestimento, ma solo la ribellione dell' altro . Frustrazione, malessere, paura della classe dominante, erano quindi patrimonio dell'* altro . Il tentativo liberale, cui sopra si accennava, di limitare le sfrenatezze del carnevale fu dunque favorito dal particolare periodo, pieno di speranze, che si viveva a Roma in quegli anni nei quali si credeva che gli elementi patrimonio dell'* altro fossero quasi privi di valore.
Il 10 marzo, il Papa prendeva la decisione di formare un governo composto in maggioranza da laici tra i quali figuravano Marco Minghetti e Francesco Sturbinetti, rispettivamente ministro dei Lavori Pubblici e ministro di Grazia e Giustizia: la creazione del nuovo Governo era il preludio della Costituzione che venne concessa quattro giorni più tardi. Lo Statuto del Governo Pontificio non era migliore degli altri, ma pur sempre racchiudeva in sé elementi di progresso ed i romani lo festeggiarono con gioia.
Il 15 marzo, alle ore 16, una folla di circa 70.000 persone da piazza del Popolo, ordinatamente, s'incamminò lungo via del Corso coperta di
) Ivi, p. 66.