Rassegna storica del Risorgimento

GIORNALI CATTOLICI ITALIA 1881-1887; ITALIA POLITICA COLONIALE
anno <1992>   pagina <345>
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La stampa conciliatorista e le colonie. 1881-1887 345
da reinvestire efficacemente nello sviluppo di una moderna agricoltura nel nostro paese.
A questo avvicinamento crescente verso l'espansionismo, da parte della Rassegna nazionale, pur se con una nota critica sempre presente, legata al timore dell'aggravarsi della situazione economica interna, corri­spose, a partire dal 1885, una totale ed assoluta adesione ai princìpi colonialisti da parte della Rassegna italiana?5) Al primo diffondersi della notizia circa l'obiettivo scelto dal governo per esordire in campo coloniale, l'atteggiamento della rivista romana fu di netto disappunto, giudicando l'azione insensata , vista anche la predominanza inglese nell'area del Mar Rosso.26) In un secondo momento tuttavia, ritenendo per vere le voci che volevano l'occupazione di Massaua solo come copertura o come primo passo nella direzione di ben più corposi insediamenti, la Rassegna italiana terrà un atteggiamento particolarmente benevolo nei confronti del governo italiano, lodato per l'oculatezza con cui aveva saputo operare, precedendo le mire di altre potenze come la Russia,27) realizzando così un'impresa definita eccellente .2S)
Interessante, in questo quadro di progressiva adesione al colonialismo, la posizione del quotidiano cattolico cremonese Messaggere di Cremona,29) la cui importanza nell'ambito della nostra ricerca, va ben al di là della sua effettiva diffusione, giacché rappresentò il riflesso fedele delle posizioni del vescovo di Cremona, mons. Geremia Bonomelli, una delle figure centrali del conciliatorismo italiano. Il giornale lombardo infatti, abbandonò ben presto l'atteggiamento di prudente attesa dei primi giorni di gennaio, sbilanciandosi in giudizi sorprendentemente favorevoli sull'operato del governo, il quale in mezzo alla espansione coloniale quasi febbrile di tutti gli altri Stati, non poteva rimanersi tanto addietro, da non cercar
25) La netta distinzione tra le due riviste dei conservatori nazionali, sul tema del colonialismo, è sottolineata soprattutto da G. CANDELORO, II movimento cattolico in Italia, Roma, Editori Riuniti, IV ed., 1982, p. 192.
26) Rassegna italiana, fase. I, gennaio 1885, Rassegna politica, p. 126.
27) Rassegna italiana, fase. I, marzo 1885, Rassegna politica, p. 407.
2) Rassegna italiana, fase. I, febbraio 1885, Rassegna politica, p. 268.
29) Il Messaggere di Cremona nacque nell'aprile del 1882, mostrando chiaramente la propria costante adesione al conciliatorismo e alle posizioni di mons. Bonomelli, pur non mancando di criticare anche pesantemente il governo, specie in occasione dei vari interventi legislativi contrari agli interessi materiali della Chiesa. 11 favore per le tesi conciliatoriste fu epresso sempre con chiarezza dal giornale lombardo, anche se va notato come fosse costante la preoccupazione dei redattori di non esporsi troppo apertamente, rischiando richiami ufficiali da Roma: in più di un'occasione il Messaggere di Cremona rifiutò con forza da definizione di conciliatorista , vista l'impossibilità di venire ad accordi seri con un governo nemico di ogni sincerità e privo di princìpi morali (posizione questa che venne accentuandosi particolarmente dopo l'entrata al governo di Crispi e Zanardelli), cfr. Messaggere di Cremona, 14 maggio 1887, Rassegna politica. Gli atteggiamenti concilianti sostenuti dal quotidiano cremonese naturalmente attirarono su di esso il risentimento e l'odio degli intransigenti milanesi, intenzionati a colpire, anche attraverso la polemica con il foglio cremonese, la figura di mons. Bonomelli, principale bersaglio, assieme al collega piacentino mons. Scalabrini, degli attacchi dell'Osservatore cattolico di don Davide Albertario.