Rassegna storica del Risorgimento
GIORNALI CATTOLICI ITALIA 1881-1887; ITALIA POLITICA COLONIALE
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1992
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361
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La stampa conciliatorista e le colonie. 1881-1887 361
vazìone papale, ottenuta nei primi mesi del 1887: in realtà il rifiuto di questo tipo di iniziative, traspariva evidente dal dispiacere nel vedere così tanti legami tra questa e l'odiata Associazione per il soccorso dei missionari,99) tanto più che a presiedere l'istituto fondato dallo Scala-brini, venne chiamato per primo il conciliatorista Volpe Landi, collaboratore della Rassegna nazionale.
4. Considerazioni conclusive. Dall'analisi, appena proposta, della stampa cattolica conciliatorista, emerge chiaramente una posizione di evidente favore nei confronti dell'espansionismo coloniale, pur con tutte le riserve e le eccezioni che si è cercato di mettere in luce. Questa posizione, che in qualche caso sarà abbracciata già prima dell'inizio della fase attiva del colonialismo italiano, si estenderà poi in maniera progressiva, a partire dal 1885, per divenire patrimonio comune di tutti i giornali conciliatoristi nel 1887.
I temi maggiormente sfruttati per sostenere la validità della politica coloniale l'impossibilità di sottrarsi al processo in atto in tutta Europa, la necessità di sbocchi fruttuosi per la nostra emigrazione, il dovere di lavare le umiliazioni e vendicare le offese, e, non ultima, la riproposizione delle antiche glorie del passato tendono ad avvicinare nettamente la stampa conciliatorista alle riviste dei principali gruppi colonialisti, sostenitori infaticabili della necessità di estendere l'espansione ben oltre gli angusti limiti, rappresentati dalla piccola colonia in Eritrea.
Tra questi gruppi vanno segnalati soprattutto quelli legati agli ambienti industriali del Nord, particolarmente interessanti per il nostro lavoro, giacché avranno una grossa parte di responsabilità nell'orientare, in direzione dell'espansionismo, la posizione dei conservatori nazionali: fu questo in particolare il caso della Rassegna nazionale degli anni '90,100 all'indomani dell'entrata del gruppo capeggiato da Alessandro Rossi, principale finanziatore della rivista, in quel periodo, oltre che promotore di un'iniziativa concreta di colonizzazione agricola dell'Eritrea, fallita miseramente per le difficoltà militari incontrate dalla nostra spedizione, nel periodo immediatamente precedente Adua.
Alla base di questa adesione al colonialismo, vi era certamente un concetto ben determinato di civiltà, diverso, ad esempio, da quello elaborato e sostenuto dagli intransigenti.101) Per i conservatori cattolici, lo sviluppo della civiltà cristiana, unica vera civiltà, maturata in Occidente grazie allo svolgimento dei temi cristiani della libertà individuale e
") Osservatore cattolico, 20 marzo 1891, // Vescovo Scalabrinì e gli emigranti italiani.
Joo) o. CONFESSORE, La Rassegna nazionale, et, pp. 7-8.
ìoi) p. PONZI, La presenza della Chiesa cattolica e dell'Italia in Africa e in Oriente nella seconda metà dell' '800, in Clio, a. XXVII, n. 1 (gennaio-marzo 1991), pp. 34-35.