Rassegna storica del Risorgimento

GIORNALI CATTOLICI ITALIA 1881-1887; ITALIA POLITICA COLONIALE
anno <1992>   pagina <363>
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La stampa conciliatorlsta e le colonie. 1881-1887 363
Relativamente al problema coloniale invece, bisogna riconoscere che gran parte delle critiche rivolte dagli intransigenti ai promotori dell'espan­sionismo italiano, avevano un carattere strumentale, legato a problemi sicuramente più gravi, come la situazione conflittuale tra Chiesa e Stato in Italia.
Abbiamo già messo in luce quest'aspetto, riferendoci alle critiche che, in più riprese, si alzarono anche da parte conciliatori sta: ma questo discorso vale soprattutto per gli intransigenti, e non va limitato alle sole vicende coloniali, ma allargato a tutta la politica estera dei liberali. Ogni aspetto particolare di questa, infatti, veniva utilizzato dalla stampa intran­sigente per polemizzare contro le debolezze e le contraddizioni dello Stato italiano: l'isolamento era ironizzato, ma le alleanze erano ritenute intol­lerabili, gli interventi militari d'oltremare erano avventure, ma le assenze colpevoli debolezze, velleità irresponsabile l'irredentismo, ma umiliante prosternazione al nemico ogni ripiegamento.
Questo atteggiamento prenderà di mira soprattutto l'infelice scelta della zona ove estendere l'occupazione militare, nonché lo sperpero di denaro pubblico; e questo sia nel periodo precedente l'occupazione di Massaua, che in seguito, quando diverrà chiara l'impreparazione e la mancanza di obiettivi della spedizione. Da qui deriverà il senso di soddi­sfazione, palesemente evidente, che accompagnerà ogni notizia infausta per la spedizione militare. Sarà soprattutto la Civiltà cattolica a mostrare questa attitudine, come, ad esempio, nell'aprile 1885, quando, ironizzando sulle grandi aspettative fatte nascere dal giornale filo-governativo II Diritto, notava come di tutto questo non rimanesse, a distanza di soli 3 mesi, nient'altro che la spavalderia dei suoi scribi salariati .105>
Tuttavia, accanto a questi atteggiamenti particolari, le cui motivazioni andavano ben al di là della specifica questione coloniale, bisogna rico­noscere all'opposizione cattolica, particolarmente a quella intransigente, una ricerca di critica di più largo respiro, che arrivava al vero senso dell'anticolonialismo: tra i vari motivi fondamentali che la mossero, infatti, vanno riconosciuti sia la condanna della scelta espansionista, sia la com­prensione per le ragioni degli indigeni, come anche la solidarietà nei loro confronti, vittime delle mire egoistiche, dei governi liberali.
A riprova di questo, accanto alle citazioni già riportate nelle pagine precedenti, è interessante sottolineare quanto affermato dall'Osservatore cattolico, nella fase iniziale della spedizione italiana: Con che diritto andremo a conquistarla [l'Africa]? si chiedeva il giornale lombardo. Non ci secchino colla stolidità dell'incivilirla. Abbiamo bisogno noi di essere inciviliti, cominciando dal capire che il pretesto di incivilire un popolo, non è una ragione per violare i diritti di quel popolo.106) E allo
I05> Civiltà cattolica, serie XII, voi. X, fase. 836, 18 aprile 1885, Della impresa italiana in Africa, p. 131.
106) La citazione dell'Osservatore cattolico è tratta da O. CONFESSORE, Cattolico-liberali e conservatori nazionali, In Storia del movimento cattolico in Italia, a cura di F. Malgeri, Roma, Il Poligono, 1980, voi. I, pp. 284-285.