Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI DELLA PREFETTURA; LAZIO SINDACI
anno <1992>   pagina <371>
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La nomina dei sindaci nel Lazio 1871-1898 371
i sindaci decaduti da consigliere, rieletti nel 1876, ma non ancora ricon­fermati, i sindaci decaduti da consigliere e non rieletti, le vacanze per motivi diversi, le proposte per il triennio successivo pervenute dalla Questura con annotazioni e commenti. Da questo prospetto si deduce, per esempio, che nel 1874 i comuni senza sindaco erano 19 (su novan-totto) e che altri otto si resero vacanti nel 1875. Le nomine del 1875 e del 1876 nelle sedi vacanti furono 18. Dunque rimasero vacanti nove comuni. Analogo elenco esiste per i sindaci decaduti nel 1876 con annotazioni per l'eventuale riconferma (soprattutto se vi furono reclami contro di essi), con nuove proposte del questore, proposte definitive e annotazioni riguardanti i requisiti delle persone segnalate.11)
Le buste seguenti raccolgono i fascicoli speciali dei singoli comuni, circondario per circondario in ordine alfabetico: sindaci del circondario di Civitavecchia (buste 1438-1439), del circondario di Frosinone (buste 1440-1443), di Velletri (buste 1444-1445), del circondario di Viterbo (buste 1446-149), del circondario di Roma (buste 1450-1458).
I fascicoli speciali dei comuni comprendono in larga parte le infor­mazioni che il prefetto riceveva dal sottoprefetto o dalla questura di Roma, dai carabinieri e anche dai pretori, sui consiglieri comunali. Le informazioni riguardano il grado di cultura, la colorazione politica, l'ascen­dente in seno al consiglio comunale, la popolarità goduta nel comune. Altre informazioni riguardano la gestione amministrativa, il comporta­mento politico e personale dei sindaci, che aveva rilievo per la loro eventuale conferma a triennio scaduto. A questi documenti più stretta­mente legati alla scelta del sindaco, si aggiungono altri documenti con­nessi con la loro gestione e gli avvenimenti nel comune. Numerosi sono i reclami da parte avversa, sia firmati che anonimi.
Nei fascicoli è generalmente inserito un foglio, in cui sono annotati il collegio elettorale di appartenenza del comune e il relativo deputato, il mandamento e il relativo deputato provinciale al 1880, a ulteriore testi­monianza che nella fase di scelta la prefettura in realtà si avvaleva delle segnalazioni e dei pareri delle personalità politiche del luogo.
Ovviamente i fascicoli più ricchi di documentazione sono quelli relativi a comuni con situazione difficile, specialmente i comuni minori fino ai capoluoghi di mandamento, dove la situazione era gestita dalla prefettura, al contrario dei più grandi che entravano nel gioco politico nazionale: il fascicolo relativo a Roma è poverissimo, come si può imma­ginare per la città capitale, per la quale le decisioni venivano prese in
") Vediamo, per es., le annotazioni apportate per il sindaco di un comune piccolo e di un comune grande. Sul sindaco Olevante Rossi di Affile: stimato per fermezza di carattere, per onestà e giusto criterio non tenne mai pubblici impieghi abbastanza colto si spera da lui un miglioramento nelle cose dell'amministrazione ; sul sindaco Giovanni lanari di Frascati: Quantunque non assolutamente liberale, pare abbastanza indipendente. In questo esempio è evidente la diversità dei criteri dì valutazione: per il primo di carattere più personale, per il secondo più politica: ma le valutazioni sono le più svariate. Specialmente nei comuni piccoli vi era poca scelta: per il comune dì Castel S. Pietro viene proposto sindaco Costantino Fiasco, il quale è dichiarato il meno cat­tivo è possidente e onesto (b. 1437, fase, circondario di Roma).