Rassegna storica del Risorgimento
1820-1821 ; ELBA (ISOLA D')
anno
<
1921
>
pagina
<
117
>
Luigi Kossuth nel suo ctu'teggio con Giuseppe Masim 117
Alle grandi dimostrazioni preparate il 6 dicembre avrebbero dovuto concorrere pure i Comitati Democratici Europei, che avevano una rappresentanza anche a New York; ma questo desi" derio trovò un netto rifiuto da parte del Gomitato promotore delle onoranze, di modo che ad essi convenne preparare qualche giorno appresso una funzione a parte, della quale ebbe incarico il generale Giuseppe Avezzàna, tornato in esilio a New York dopo la caduta di Roma. I Comitati Democratici Europei si leggeva a questo proposito in una corrispondenza da New York aV Italia e Popolo, nel num. del 2 gennaio 1852, avevano stabilito di rendere il loro omaggio a Kossuth nello stesso momento in cui festeggiavate la città di New York. Tutto era preparato, quando la sgarbatezza, per non dir altro, dell' alder-man signor H. Franklin obbligolli a cangiar d'avviso. Nella sera di venerdì [5 dicembre 1851] il generale Giuseppe Avezzana, jtte-ternik e maggiore Franzoni si presentarono a nome di tutta la democrazia al suddetto signor Franklin, onde intendere dove e quando la stessa doveva riunirsi per la dimane, e qual posto nella colonna le fosse assegnato. Il signor Franklin rispose per tre volte continue di non saper nulla, quindi volse le spalle. Il signor Franklin è irlandese, papista ed amico dell'arcivescovo Hughes. Non è quindi a meravigliarsi se ha cercato di avversare in quanto ha potato il trionfo di Kossuth, protestante e liberale.
La processione partì da Shakespeare Hotel alle ore 11 e nel seguente ordine di marcia: 1. banda militare italiana; 2. la bandiera rossa, su cui stava scritto: Democrazia Europea] 3. i Comitati delle differenti emigrazioni; 4. la bandiera francese; 5. i vessilli: paìiano, sul cui campo bianco stavano scritte le
<pti ft étó cello do leur gouvernomont depuis Washington, pour so melpr, a propos de la Hongrio, desiaffaires do l'EuropÉptfo crois quo dans cotte mosse do >Now York entraifc pour beauconp ce besoin d'oxoitation, de manifostations hruyantes, qui 08t te soni amusemonfc vif d<v la multitndo dans nn pays où l'on ne a'anione guèro. Gè vuotasti- ost san* oonsóqnenoo ot sans dangor: tottfc colia so Uomo, oomme mO diSait ini honuno d'esprit, a lftoher la vapour, co qui, couimo on saifc, no cause poinl; los esplosions do la machine, mais los préviont A New York im'uie, il y a qnel quosjpurs, los autocités ont déclaté Kossuth qu'elica aliai cut cossor do payei* h l'iidfcol sa dò penso ot collo do a suite .