Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI DELLA PREFETTURA; LAZIO SINDACI
anno <1992>   pagina <374>
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374 Maria Luisa San Martini Barrovecchio
dell'inchiesta.12) Ma il Giminiani rassegnò le dimissioni e, nella successiva ricerca di un nuovo sindaco, pennasero difficoltà a trovare un candidato fra i consiglieri, perché questi scriveva il sottoprefetto risultavano essere stati fra gli accusatori per motivi di parte. Il 3 maggio 1876 il nome di Agostino Martinelli come sindaco giunse direttamente dal ministero. Il Martinelli fu nominato, giurò nelle mani del prefetto Caracciolo di Bella il 28 maggio e fu riconfermato per il triennio 1877-79. Eletto nel frattempo deputato, non più come sindaco, ma dalla Camera, il 13 gennaio 1880 il Martinelli scriveva al prefetto Mazzoleni una lettera con pesanti accuse contro alcuni esponenti del partito clericale di Anagni. In questa difficile situazione, il nuovo sindaco Luigi Ceprani (1880-82) dovette cer­care l'appoggio diretto del prefetto nella sua difficoltà a governare, anche per differenze di vedute con il sottoprefetto su questioni particolari.
Anche il fascicolo relativo al comune di Velletri, capoluogo di cir­condario, testimonia una situazione di difficile governabilità determinata dalla maggioranza clericale, pur con dei salti di notizie che andrebbero meglio chiariti con i retroscena politici a livello generale. Il sindaco Luigi Galletti diede le sue dimissioni motivate nel dicembre 1876, ma fu riconfermato nel 1877. Dopo il completo rinnovo della giunta nel 1879, era facente funzioni di sindaco il notaio Alfonso Alfonsi che, in una nota del sottoprefetto, viene accusato di essere repubblicano e amico dei clericali {sic). Per la nomina a sindaco il sottoprefetto propose don Ma­rino Caracciolo Ginetti d'Avellino, ma il prefetto, su segnalazione di persona autorevole , propose il cav. Antonio Novelli. Ma a questa nomina seguirono le dimissioni degli assessori della parte avversa (dicem­bre 1881). II fascicolo si ferma con l'invio agli atti della comunicazione di queste dimissioni. Al solito è molto più ricco invece il fascicolo relativo, per esempio, al comune di Cori (1876-1882), che comprende numerose e circostanziate relazioni sia del sottoprefetto che dei carabinieri sulle discor­die fra il sindaco, conte Giovanni Cataldi Tassoni, liberale e il consiglio comunale. In particolare, il sindaco fu contestato per scorrettezze in occasione della discussione sul bilancio (1876). Il sottoprefetto suggerì
10 scioglimento del consiglio, ma il prefetto preferì un ulteriore esame della situazione e un cambio di sindaco. II sottoprefetto propose allora l'aw. Pacifico Stampiglia, ma il prefetto, su segnalazione di ragguardevole persona, propose Tommaso Tommasi che, nominato, rinunciò alla carica.
11 sottoprefetto, dopo le votazioni del 1877, ripropose lo Stampiglia, meno votato del Tommasi, a quanto si deduce dalla tabella dei consiglieri su cui era -riportata la proposta. Il prefetto si oppose a tale nomina, mentre chiese il parere sul marchese Marco Caucci Molara, segnalato diretta­mente dal ministero. Mentre il sottoprefetto dava un parere negativo per i non buoni rapporti che costui aveva in giunta e in consiglio e proponeva come nuovo sindaco Giovanni Maggi, il marchese Caucci veniva nominato sindaco e riconfermato per il triennio 1880-82. Dimessosi nel 1880, il Caucci moriva nell'ottobre 1881.
Fra la documentazione di questo periodo, vi è anche notizia che il Tommasi era stato sottoposto a inchiesta amministrativa e a procedimento penale per irregolarità e prosciolto dall'accusa dal tribunale di Velletri
13 Busta 1440, fase. Anagni, prot. n. 11017.