Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI DELLA PREFETTURA; LAZIO SINDACI
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Libri e periodici
alterni e non facili, per le differenze di carattere e le dolorose vicende famigliari: la morte prematura del figlio più amato, Andrea, e il distacco dai genitori del secondogenito Filippo incrinano difficili equilibri. Dalle lettere emerge un mondo: la Genova degli anni '30, la Parigi degli Orléans e quella del secondo Impero. Artisti, letterati, politici, esponenti della nobiltà e del clero, e del bel inondo della capitale, sono citati, talora con giudizi acuti nelle pagine della duchessa: da Bellini a Donizetti, alla Grisi, alla Patti, alla Castiglione. Maria preferisce Parigi a Genova; ama la vita brillante e la corte, e viaggia per gran parte dell'Europa, a contatto con l'elite aristocratica dei vari paesi; solo dopo il suo lutto per il quale appare inconsolabile muta sensibilmente il proprio carattere, È rigorosamente conservatrice, con qualche nostalgia per i tempi antichi; certi suoi apprezzamenti pesanti nei riguardi del governo piemontese rivelano uno stato d'animo diffuso a Genova. Legatissima agli Orléans, appare sovente più francese che italiana; parallelamente, le parentele e i rapporti di affari del marito anche in Austria la rendono sostanzialmente estranea alle aspirazioni nazionali. Sembrerebbe, talora, più francése e genovese che italiana. Raffaele anche in questo è diverso: grosso uomo d'affari a livello internazionale, non si espone come tale nelle vicende politiche (anche se è senatore per censo, e per qualche tempo consigliere comunale a Genova). Conserva tuttavia un profondo attaccamento alla sua terra malgrado la prudenza nei momenti nodali, e ne manterrà la cittadinanza malgrado una quasi costante lontananza. Di questo legame darà dimostrazione concreta con la sua donazione per il porto. Carattere non facile, tipicamente genovese, oscillerà tra momenti di grande generosità ed altri di tirchieria e di pignoleria. Una figura complessa e tormentata, a cui la colossale fortuna non porta la felicità in famiglia.
Ciò che oggi sembra costituire per gli storici del Risorgimento elemento di grande interesse è la possibilità di consultare la biblioteca e i documenti relativi ad Antonio Brignole Sale: un protagonista poco studiato sinora, pur essendo diplomatico di qualità e massimo esponente a Genova del cattolicesimo intransigente. È stimolante in questo senso il contributo di Laura Malfatto sulla biblioteca Brignole Sale, che offre indicazioni sulle letture e gli interessi di un uomo di primo piano nelle vicende genovesi sino al 1863.
La possibilità di accedere al prezioso archivio apre nuove ipotesi di studio e di ricerca.
BIANCA MONTALE
FRANCO BOZZI, Annibale Vecchi. Le trame politiche, l'azione massonica, l'impegno civile; Perugia, Benucci, 1991, in 8, pp. 128. L. 20.000.
Questo rapido profilo del mazziniano perugino Annibale Vecchi costituisce il secondo Volume della collana di personaggi illustri dell'Umbria promossa dall'Editore Benucci, iniziata tre anni orsono con ima biografia dedicata dal sottoscritto ad Arìodante Fabretti. Il libro di Bozzi si apre con una approfondita descrizione delle condizioni socio-economiche del territorio perugino nella prima metà dell'Ottocento e prosegue con quella della formazione culturale e scientifica del Vecchi, e poi di quella politica con l'adesione alla Giovine Italia, alla Massoneria e infine al movimento repubblicano. Assai interessante è, in particolare, la descrizione della farmacia Vecchi situata nel centro storico di Perugia e che, come altre farmacie in altre parti dello Stato pontificio, durante la Restaurazione era anche un luogo di ritrovo politico.
Bozzi illustra molto efficacemente quella cappa soffocante che incombeva allora sulla città di Perugia, come sul resto dello Stato temporale della Chiesa; uno Stato