Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI DELLA PREFETTURA; LAZIO SINDACI
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1992
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Libri e periodici
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Conti sottolinea il ruolo dei fratelli toscani nell'evoluzione dell'istituzione, nata a Torino come canale di legittimazione del nuovo Stato, verso posizioni che tendono, da una parte, ad incidere sull'operato governativo in senso progressista, dall'altra, a diffondere nella società la cultura laica e un solidarismo pervaso di spirito egualitario.
Le anime della massoneria toscana sono molteplici ed estremamente divaricate. A Firenze la più importante loggia cittadina La Concordia , appare attestata sulle posizioni della Sinistra parlamentare, la qual cosa provocherà scissioni sia a destra che a sinistra. Ciò non le impedisce di costituire, nel 1864, una Associazione per la tutela e lo svolgimento dei diritti costituzionali e di dar vita a due giornali attraverso cui far sentire la propria voce ed influire sulle elezioni politiche. Diversa la situazione della forte compagine massonica livornese decisamente attestata su posizioni dichiaratamente democratiche che la porteranno in diverse occasioni ad interrompere i rapporti con la dirigenza dell'Ordine.
Come logica conseguenza della differenziazione politica, non tutte le logge toscane riconoscono l'autorità del Grande Oriente che ha seguito la capitale a Firenze, ed è su posizioni piuttosto moderate. Intorno al 1870 un certo numero di logge, soprattutto quelle poste lungo il litorale tirrenico, sono legate al Supremo Consiglio di Palermo, dichiaratamente democratico. Tutto ciò dà la precisa sensazione di una grande frammentarietà derivante dalla ricerca di un ruolo che viene finalizzato a scopi diversi e comunque generalmente divergenti dai fini esoterici propri dell'Istituzione.
Esempio emblematico di quanto appena detto appare il fenomeno della grande diffusione delle logge massoniche in Lunigiana negli anni 1866-1874, quando vennero sciolte d'autorità per la loro palese eterodossia. Le ricerche effettuate da Conti mettono in evidenza il fatto che esse rappresentarono l'anello di congiunzione tra il movimento settario risorgimentale, particolarmente vitale in questa zona, e le più complesse strutture politiche che matureranno nei decenni successivi. Le logge della Lunigiana in questa ottica appaiono fucina delle moderne organizzazioni partitiche della sinistra.
L'istituzione massonica, priva di coesione e ben poco incisiva fino al 1870, ebbe, negli ultimi trenta anni del secolo diciannovesimo, due Gran Maestri toscani, il pratese Giuseppe Mazzoni e il livornese Adriano Lemmi, grazie ai quali l'Ordine venne progressivamente assumendo forza e prestigio anche se in quegli anni si venne a creare un rapporto di stretta connessione e quasi di interdipendenza fra gli ambienti massonici e i diversi gruppi della sinistra. Contemporaneamente acquistava più peso la struttura gerarchica mentre l'interclassismo delle logge lasciava il posto ad una selezione di tipo economico.
Il difforme irradiamento delle logge sul territorio toscano ha indotto Conti ad evidenziare i due principali fattori di diffusione della massoneria nella cultura politica e nelle tradizioni associative e a studiarne le interconnessioni, non sempre lineari, confermando i risultati cui altri studiosi stanno pervenendo in sede locale.
Particolare appare invece la massoneria toscana per la grande proliferazione delle logge, che la porterà a fine secolo ad essere la più forte in campo nazionale. Di rilievo anche la loro diffusione tanto nelle città principali quanto nelle località minori a differenza di quanto accade altrove.
Se Lemmi mette in primo piano i temi dell 'anticlericalismo e del sentimento nazionale quasi a ribadire quei valori risorgimentali nei quali tutti i liberi muratori credevano, non trascura di tracciare un programma politico assimilabile in tutto a quelli elaborati negli stessi anni da esponenti del mondo democratico e socialista. D'altra parte il suo appiattimento sulle posizioni di Crispi finirà con il provocare la sua caduta alla fine del 1895.
La massoneria toscana esce dalle pagine di questo libro ricca di sfaccettature, di proposte politiche, ma soprattutto strumento di maturazione democratica, come altre