Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI DELLA PREFETTURA; LAZIO SINDACI
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Libri e periodici
Tra le tantissime citazioni fatte da Gramsci, scegliamo, a misura e a prova, una del gennaio 1918. Per il politico sardo leggendo gli scritti di Achille Loria chi ha vivo il senso della critica si domanda se ha da fare con un pazzo melanconico o con un uomo d'ingegno. Perché in Loria c'è l'imo e l'altro. Sprazzi di luce e tenebrore idiota, lavoro coscienzioso e melensaggine incredibilmente profonda. Nel suo pensiero manca ogni congruenza: l'autocritica è negata al suo raziocinio sgangherato .4)
Ora, rilette e meditate le parole di Croce e quelle di Gramsci, è il caso di chiedersi se l'opera di Di Porto, dedicata ad Achille Loria, direttore di Echi e Commenti, o se l'epistolario, curato con lodevole acribia da Allocati, siano ispirati da partigianeria acritica, di segno opposto, rispetto a quella di Croce e di Gramsci. Alla domanda si può, in entrambi i casi, replicare negativamente. In particolare centrata e felice appare una considerazione di Di Porto, secondo cui Loria ha avuto un futuro nel Novecento e non è finito con le stroncature di Engels e di Croce: quali che fossero, naturalmente, i suoi limiti e difetti scientifici, le sue antinomie, unilateralità e bizzarrie .
Allocati, dal canto suo, senza nascondere, senza sottovalutare e senza sminuire le ombre esistenti sul conto di Loria, ricorda, mostrando di condividerlo, l'avviso di Luigi Einaudi, per il quale i più non sapevano distinguere fra le pagine di analisi teorica raffinata, in cui Loria eccelleva, e l'edificio interpretativo del mondo in cui quelle pagine erano sommerse.
Il giudizio favorevole del maestro di scienza economica, che curò occorre tenerlo presente in segno di slima e di considerazione, al momento del pensionamento accademico del mantovano, la bibliografìa, è sostanzialmente condiviso nella voce redazionale del Novissimo Digesto Italiano, diretto da Antonio Azara ed Ernesto Eula, in cui si nota che il materialismo storico si intreccia in lui con la concezione idealistica, e l'importanza che egli attribuisce al problema economico nel sistema sociale e politico si associa alla preoccupazione di risolvere il problema sociale .3)
Dal punto di vista intrinseco l'opera di Bruno Di Porto intende ricostruire la storia del periodico Echi e Commenti, fondato a Roma da Arturo di Castelnuovo e pubblicato alPincirca nel periodo compreso tra i due conflitti mondiali. Il primo volume, ripartito in 4 tomi, per un totale di oltre duemila pagine, guarda ad Achille Loria, direttore nei primi otto anni, delineandone la figura ed esaminando in maniera capillare la letteratura e sfruttando, con dominio sicuro, l'abbondante patrimonio di fonti.
A Di Porto non va negato, in definitiva, il merito di avere ripercorso con perspicacia una difficile e complessa parabola umana e di avere dettato un'opera esemplare nella storia del giornalismo.
L'epistolario, dovuto ad Allocati, tra Augusto Graziani ed Achille Loria (71 lettere riguardano l'ambito cronologico della nostra rivista), offre agli studiosi una fonte di rilevante suggestione nel dibattito culturale sull'Italia in anni cruciali e determinanti per la sua crescita e il suo adeguamento internazionale, quelli compresi tra la fine del XIX secolo e gli albori del XX secolo.
VINCENZO G. PACIFICI
4) A. GRAMSCI, Quaderni del carcere, a cura di V, Gerratana, voi. IV, Torino, Einaudi. 1975, p. 2459.
5) Voi. IX. Torino, UTET, 1963, p. 1079.