Rassegna storica del Risorgimento
SAFFI AURELIO
anno
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1992
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pagina
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439
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Gli studi giovanili di Aurelio Saffi 439
pongono per scopo quest'ultima, debbono amimettere che lo spirito umano è costretto ad esaminare lo stato reale proprio dell'uomo, e le leggi indeclinabili le quali egli è tenuto di seguire nel grand'ordine di fatto dell'universo. Se egli trova quali sono i titoli massimi ed universali di queste leggi di fatto, se egli scopre che soddisfacciano, o esprimano il complesso tutto dei rapporti, e quindi delle leggi speciali necessarie alla felicità ottenibile mercè le azioni libere, ei deve farne scopo delle proprie ricerche, ed occuparsi nell'esporre la teoria attiva, e finalmente trascegliere quelle, che sono necessarie ed efficaci a produrlo in tutta la sua estensione.15*
Non possiamo fare a meno di porre a confronto una pagina di pensieri del Saffi, sempre degli anni ferraresi:
Il complesso delle credenze e delle idee religiose e filosofiche, le imprese de' maggiori, le loro convinzioni politiche, i loro precetti, tutta la storia insomma di un'associazione d'uomini quale è conservata dalla tradizione, più la posizione locale, le impressioni della natura esteriore, tutto quell'insieme di rapporti materiali che determinano il genio artistico di una nazione in conformità de' mezzi esterni, tutte queste cose a un tempo costituiscono la coscienza ideale di un popolo, e le danno una forza peculiare . E insiste: La coscienza ideale di un popolo è la vita, è il bene di quel popolo, e nella sfera attiva e pratica, diventa il diritto, la legge .16)
Sono gli stessi concetti del Romagnosi, con una venatura di idealismo in più, certo più verbale che concettuale. Né manca l'adesione di chi studiava leggi: Vi è un'associazione intima tra l'idea e l'azione, tra la coscienza ideale e la coscienza pratica, e la seconda è sempre proporzionata alla prima. Il diritto adunque, considerato nel campo della storia, è l'attuazione, la forma pratica della coscienza di un popolo, quel complesso di norme, riguardate come necessarie alla conservazione della medesima .17)
La felicità come simultanea garanzia della conservazione e del progresso di un popolo si tramuta nella salvaguardia della sua coscienza ideale, in definitiva della sua identità secondo si era formata nella storia.
Influiva sulla mente del Saffi lo studio, o meglio, la conoscenza e la meditazione, che nello stesso tempo andava facendo di Kant e dell'idealismo, che ad esso si connetteva. Insomma, di una gran parte del pensiero germanico della prima metà del secolo XIX, Non che ne avesse una conoscenza diretta: a rimediare alla difficoltà della lingua, ricorreva agli intermediari francesi. Del resto, quasi tutti gli studiosi italiani del tempo si trovavano nelle stesse condizioni, e il ricorso alla cultura francese era d'obbligo sia per essi, sia per i colleghi di tanta parte d'Europa. Il Saffi si servì della Revue des Deux Mondes, e specialmente degli articoli di Jean Louis Lerminier, di Victor Cousin, di Heinrich Ahrens (tedesco questi, ma attivo in Francia e in lingua francese). La sua comprensione
15) G. D. ROMAGNOSI, Introduzione allo studio del diritto pubblico ecc., clt pp. 23-24.
M) Fondo Saffi, I, cart. 1, Pensieri .
17) Ibidem.