Rassegna storica del Risorgimento
SAFFI AURELIO
anno
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1992
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pagina
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442
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442
Umberto Marcelli
stra della tradizione.22)
Sembra, però, che il pensiero decisivo, che gli risolse ogni dubbio sul Cristianesimo e gli aprì la comprensione del passaggio inteso come progresso dal mondo antico al Medio Evo, Saffi l'abbia trovato nella PhUosophie du droit del Leraiinier, che non era proprio un cattolico liberale, e suona: Lo stoicismo, ultima parola del paganesimo. Lo stoicismo non è che la virtù solitaria, l'individualità purificata, ma sterile. Il Cristianesimo apportò un elemento nuovo, eminentemente sociale, la fraternità, l'eguaglianza, la carità .B>
La nuova religione sconvolse il mondo antico, riassumendone i problemi e rivelandosi atta a soddisfare le anime più diverse, portate a vivere in modi contraddittori la parola dei Cristo.
Le opere di Francois Eraile Chavin, di M. Noirot, di Alme Martin, del Rousselot, dell'Ozanam gli fecero apprezzare, unitamente ai suoi studi sui comuni italiani (con particolare riguardo a Firenze), la funzione storica del Cristianesimo come liberatore del lavoro, addirittura come rivoluzione del lavoro.24)
Accertata la continuità del progresso dopo la fine del mondo antico, e la sopravvivenza del popolo romano sotto i Longobardi, vide nel feudalesimo concretarsi il principio pagano della fatalità e -del senso, della servitù, dell'egoismo e della voluttà , dell'individualismo, insomma, in contrasto col principio cristiano della ragione e della libertà morale, del diritto e della libertà civile.25)
Il diritto giustinianeo, mirabile complesso di civiltà romana e di umanità cristiana, conservò nelle sue pagine durante lunghi secoli l'idea di questo uomo sociale che dovea poi fecondare da vita sociale dei comuni.26) E appunto con i comuni si verificò la rivoluzione del lavoro: cessò il monopolio della ricchezza, che era esclusivamente terriera, patrimonio dei feudatari. Nelle città si sviluppò un'altra fonte di ricchezza, l'industria, il commercio, al di fuori delle classi feudali. I cittadini acquistarono il senso della loro dignità, dei loro reciproci diritti e doveri. La ragione civile , dice sempre il giovane Saffi nei suoi manoscritti, riprese forza riconoscendosi nella tradizione romana, e riconquistò gran parte del terreno prima occupato dall'arbitrio individuale e dalla forza ,
22) Fondo Saffi, I, cart. 1, Da Herder; sul Muratori e sul Manzoni, ivi, cart. 2, Studi storici. Discorsi.
23) Ivi, fase. 'Memorie storiche e filosofiche. Riporta passi da JEAN LOUIS EUGENE LERMINIER, PhUosophie du droit, Paris, 1831, voli. 2. Il Saffi cita dal livre 4, chapitre IV; più avanti, sempre dal Lerminier, cita l'articolo Port Royaì, dalla Revue des Deux Mondes, anno 1840.
24) Fondo Saffi, 1, cart. 1, Memorie storiche e filosofiche , cit., riporta, e commenta entusiasticamente, passi della Vita di Santa Chiara di Giuseppe di Madrid, Roma, 1832; esalta Santa Teresa di Spagna, San Domenico, San Francesco, gli ordini monastici de] Medio Evo. Negli Appunti miscellanei, pensieri etc. (Fondo Saffi, ivi), ricollega strettamente la rivoluzione dei comuni contro la feudalità al principio morale cristiano, a San Tommaso e San Bonaventura, a tutti gli asceti del Medio Evo, per cui essa fu una rivoluzione del lavoro.
29 Fondo Saffi, I, cart. 1, Appunti miscellanei, pensieri etc.
2*) Ivi, Pensieri vari .