Rassegna storica del Risorgimento
DE SANCTIS FRANCESCO SCRITTI POLITICI
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1992
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Giovanni Paoloni
denze parlamentari rispetto agli articoli di commento politico fino a motivare un diverso trattamento in sede di edizione; per fortuna in Cortese è ben viva l'esigenza di dare precisa ed esauriente indicazione dei discorsi e degli scritti del De Sanctis o riferiti alla sua attività politica, nelTimpossibilità ed anche inutilità di ripubblicarli tutti.20) Questa estrema correttezza filologica non dà però subito i suoi frutti, per la mancata pubblicazione del volume XV della seconda edizione Morano: e soltanto vent'anni dopo tutto il suo lavoro può finalmente essere valorizzato come merita. Non tutti gli editori erano però sostenuti dal medesimo senso filologico: e i danni si vedono soprattutto nella storia editoriale dell'epistolario desanctisiano, il quale è strettamente legato, come si è visto, al problema di cui stiamo parlando. L'indisponibilità di un'edizione attendibile delle lettere politiche desanctisiane successive all'Unità è stata certamente un grave ostacolo al lavoro sugli scritti politici, ed è significativo che esso abbia potuto essere superato in qualche modo proprio da Cortese, che ha avuto uh ruolo di rilievo nella ricerca e nella raccolta dei materiali che tramandati di curatore in curatore stanno faticosamente trovando la strada della stampa nell'edizione Einaudi, ed ha perciò avuto tra le mani una massa di dati utili ma inediti.21) Non voglio ovviamente addentrarmi in questo argomento, ma non posso fare a meno di citare alcuni episodi che ho personalmente verificato nel corso della preparazione del volume 1863-1869 dell'epistolario, che ho curato con Attilio Marinari e Giuseppe Talamo e che, terminato nel marzo 1984, non ha ancora potuto vedere la luce per via delle note vicende della casa editrice. Li cito perché essi sono utili, a mio modo di vedere, per caratterizzare meglio quell'incomprensione per la militanza politica del De Sanctis di cui ho parlato prima. Un primo episodio riguarda l'edizione delle Lettere politiche di De Sanctis curata da Giovambattista Gifuni:22) si tratta delle lettere indirizzate da De Sanctis a Vincenzo Gervasio, notabile di San-severo e suo capo-elettore per tutti gli anni in cui fu deputato di quel collegio. Su questa edizione si basano gli studi sull'attività politica del Nostro all'indomani della sua rottura con la Destra, e fino al Viaggio elettorale. Poiché nella pubblicazione di talune di queste lettere dei puntini sospensivi segnalavano l'esistenza di qualche taglio, mi recai a Sansevero per avere, grazie alla disponibilità degli eredi del Gervasio, le fotocopie di quelle lettere che risultavano tagliate. Nell'effettuare una rapida e sommaria collazione, però, mi accorsi con stupore che molte altre corrispondenze erano state private di alcune parti, a volte molto significative, senza che la cosa fosse minimamente segnalata in sede di edizione. Tornai dunque a Roma con un pacco di fotocopie ben più consistente del previsto, e quando mi misi ad esaminarle più attentamente mi trovai, con Marinari, di fronte ad un dato inatteso e paradossale: i
20) Ivi, p. XI.
2i) Si veda in proposito quel che scrive Franco Ferri nelle pagine già citate a proposito dell'indispensabilità del materiale liberalmente messogli a disposizione da Cortese.
22) FRANCESCO DE SANCTIS, Lettere politiche (1865-1880), a cura di G. B. GIFUNI, Milano-Napoli, Ricciardi, pp. XX-88, cbc raccoglie in volume un'edizione apparsa in più partì sulla Rivista di studi crociani vari anni prima.