Rassegna storica del Risorgimento

COLLEGIO ASIATICO DI NAPOLI; CORRENTI CESARE; PROPAGANDA FIDE S
anno <1992>   pagina <458>
immagine non disponibile

458
Carlo Maria Fiorentino
razioni religiose e s'incameravano i lóro beni in tutto il territorio nazio­nale. Un decreto a firma del prefetto di Napoli Filippo Gualterio aveva disposto, infatti, che pur ritenendosi il Collegio Cinese un ente eccle­siastico, non era soggetto però a potersi dichiarare soppresso, non concorrendo pel medesimo gli estremi richiesti dall'Art 1 della legge 7 luglio 1866 .5> Con questi suoi atti il governo italiano aveva ritenuto opportuno proteggere una Istituzione ecclesiastica che in prospettiva, proprio per i suoi legami con l'Estremo Oriente, poteva favorire la pene­trazione politica e commerciale dell'Italia in quell'area geografica.
Nel 1867, nel breve spazio di tempo in cui fu ministro della Pubblica Istruzione,6) Cesare Correnti non si era lasciato sfuggire tutte le grosse potenzialità del Collegio Cinese. Disponendo di una cospicua rendita lasciatagli dal suo fondatore, questo Istituto avrebbe potuto consentire al governo italiano di impartire senza alcuna spesa lo studio delle lingue orientali sia in favore dei seminaristi asiatici del Collegio napoletano (che un giorno sarebbero ritornati nei loro paesi di origine come 'mis­sionari, ma che non avrebbero più. reciso i legami con la nazione che li aveva ospitati e istruiti), sia in favore degli studenti laici, italiani e stranieri, con la prospettiva di futuri contatti commercali e politici tra l'Italia e l'Oriente.
A. questo fine l'attivo ministro, sostenuto anche dai padri congrega­zionisti della S. Famiglia, che prontamente si erano mossi per la salvezza del loro Istituto,7) aveva nominato una Commissione per il riordinamento degli studi di quel Collegio: essa si sarebbe dovuta preoccupare di salva­guardare il fine originario dell'istituzione e di potenziare attraverso il Collegio stesso le relazioni dell'Italia con l'Oriente.8)
Su questa base si era avviata la prima riforma del Collegio Cinese di Napoli, realizzata con il R.D. 12 settembre 1869 promosso dal ministro
del 17 febbraio oltre il Collegio di Napoli, anche i Conventi dei Teatini di S. Paolo di Napoli, dei Girolamini e dei Riformati dell'Immacolata alla Palma: v. Disposizioni ministeriali pel Collegio Cinese in Napoli e relativi documenti, Napoli, 1885, pp. 3-4 (copia di questo opuscolo è conservato in ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO [ACS], Ministero dell'Interno, Direzione Generale Affari di Culto, busta 166, fase. 400).
5) Il decreto prefettizio era del 24 maggio 1867 (v. Disposizioni ministeriali etc, cit, p. 5).
*) Cfr. D. VISCONTI, art. cit., p. 171 ( Nominato il 13 febbraio, il Correnti non
potè considerarsi realmente stabilito nell'ufficio che dopo le elezioni, cioè quasi alla fine
di marzo; ed il 4 aprile tutto il ministero Ricasoli rassegnava le dimissioni senza attendere il voto della nuova Camera ).
7) Subito dopo la pubblicazione della legge del 7 luglio 1866 la Congregazione della S. Famiglia fece stampare, in difesa del proprio Istituto, una memoria che fu fatta circolare tra i deputati e i senatori del Regno per ottenerne l'appoggio (cfr. G. NARDI, op. cit., p. 496]
8) I lavori della Commissione furono completati il 24 maggio 1867, quando il Correnti già da alcune settimane aveva lasciato il suo posto al Coppino. La Relazione della Commissione è riprodotta in Disposizioni ministeriali etc., cit., pp. 7-8.