Rassegna storica del Risorgimento
COLLEGIO ASIATICO DI NAPOLI; CORRENTI CESARE; PROPAGANDA FIDE S
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1992
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Carlo Maria Fiorentino
questa direzione contribuiva da una parte la prevenzione dell'arcivescovo di Napoli per tutto ciò che fosse in mano agli italiani ed ai liberali, e dall'altro la diffidenza di Propaganda Fide per quell'impegno filo-clericale del laicissimo ministro della Pubblica Istruzione,26) e per gli eventuali imbarazzi internazionali che sarebbero potuti derivare alla S. Congregazione da una entente con il governo italiano, seppure limitata ai soli Istituti religiosi della penisola.
Tutto ciò non contribuiva allo sviluppo culturale del Collegio Asiatico, nonostante l'impegno profuso dall'ammiinistrazione scolastica e la buona volontà dimostrata dagli stessi padri della S. Famiglia, che non vedevano così di cattivo occhio l'ingerenza del governo nelle loro faccende e tolleravano qualche atteggiamento irreligioso di alcuni professori laici dell'Istituto.27)
Il Collegio Asiatico di Napoli si era intanto guadagnato nel giugno del 1870 qualche benemerenza presso il governo italiano e l'attenzione dell'opinione pubblica nazionale. In quel tempo, infarti, era giunta a Firenze una delegazione cinese in visita ufficiale, e il ministero degli Esteri, privo di interpreti di quella lingua, pensò di affidarsi ad alcuni membri originari della Cina della Congregazione della S. Famiglia. L'iniziativa incontrò il favore degli stessi delegati cinesi, che vollero recarsi a Napoli per visitare il Collegio Asiatico, un piccolo lembo della loro patria lontana nel continente europeo .2S>
Questo episodio rafforzò nel Correnti la convinzione dell'utilità dell'Istituto napoletano quale ponte tra l'Italia e l'Oriente; inoltre la dipendenza del Collegio Asiatico da Propaganda Fide avrebbe presto o tardi messo di governo italiano in contatto con Roma, ed in prospettiva si sarebbe potuto assistere anche ad una convergenza di interessi e ad una più aperta collaborazione tra l'Italia e quella S. Congregazione.
Nel luglio del 1870 il p. Falanga era stato inviato a Roma dal Correnti a Propaganda Fide per ottenere il permesso d'introdurre nella sezione
2*) Un laicismo, quello del Correnti, che non significava però anticlericalismo e irreligiosità, come dimostravano, specie negli anni della sua formazione intellettuale e civile, i suoi legami di amicizia con giovani sacerdoti, legami che perdureranno anche in età matura (cfr. T. MASSARANI, op. cit., pp. 294-296; C. MORANDI, La formazione culturale e politica di Cesare Correnti, in Annali di scienze politiche, a. IX (1936), voi. IX, fase. II-I1I, p. 18; B. PISA, art. cit, p. 214).
27) Tali attitudini dei padri della Congregazione della S. Famiglia contribuivano a creare malumore nell'arcivescovo di Napoli, che ovviamente non le approvava {off. G. NARDI, op. cit., p. 502).
In questo periodo i professori del Collegio Asiatico erano: Giacomo Lignana per l'insegnamento del mongolo e della storia moderna dell'Asia, Eduardo De Vico per il russo e l'inglese, l'alunno del Collegio Francesco Wang per il cinese, Napoleone La Cecilia per la geografia dell'Asia, Fava, per la fisica, e Padon per la matematica. 1 professori, tranne il Lignana che non volle percepire alcun compenso né per l'insegnamento, né per la direzione dell'Istituto, godevano di uno stipendio mensile di 80 lire (ivi, p. 500)
28) Ivi, pp. 506-507. In qualità d'interpreti si recarono a Firenze in quell'occasione il p. Tommaso Ciam, da poco tornato a Napoli dalla California, e l'alunno Francesco Vam.