Rassegna storica del Risorgimento

COLLEGIO ASIATICO DI NAPOLI; CORRENTI CESARE; PROPAGANDA FIDE S
anno <1992>   pagina <464>
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Carlo Maria Fiorentino
questa direzione contribuiva da una parte la prevenzione dell'arcivescovo di Napoli per tutto ciò che fosse in mano agli italiani ed ai liberali, e dall'altro la diffidenza di Propaganda Fide per quell'impegno filo-clericale del laicissimo ministro della Pubblica Istruzione,26) e per gli eventuali imbarazzi internazionali che sarebbero potuti derivare alla S. Congrega­zione da una entente con il governo italiano, seppure limitata ai soli Istituti religiosi della penisola.
Tutto ciò non contribuiva allo sviluppo culturale del Collegio Asia­tico, nonostante l'impegno profuso dall'ammiinistrazione scolastica e la buona volontà dimostrata dagli stessi padri della S. Famiglia, che non vedevano così di cattivo occhio l'ingerenza del governo nelle loro faccende e tolleravano qualche atteggiamento irreligioso di alcuni professori laici dell'Istituto.27)
Il Collegio Asiatico di Napoli si era intanto guadagnato nel giugno del 1870 qualche benemerenza presso il governo italiano e l'attenzione dell'opinione pubblica nazionale. In quel tempo, infarti, era giunta a Firenze una delegazione cinese in visita ufficiale, e il ministero degli Esteri, privo di interpreti di quella lingua, pensò di affidarsi ad alcuni membri originari della Cina della Congregazione della S. Famiglia. L'inizia­tiva incontrò il favore degli stessi delegati cinesi, che vollero recarsi a Napoli per visitare il Collegio Asiatico, un piccolo lembo della loro patria lontana nel continente europeo .2S>
Questo episodio rafforzò nel Correnti la convinzione dell'utilità del­l'Istituto napoletano quale ponte tra l'Italia e l'Oriente; inoltre la dipen­denza del Collegio Asiatico da Propaganda Fide avrebbe presto o tardi messo di governo italiano in contatto con Roma, ed in prospettiva si sarebbe potuto assistere anche ad una convergenza di interessi e ad una più aperta collaborazione tra l'Italia e quella S. Congregazione.
Nel luglio del 1870 il p. Falanga era stato inviato a Roma dal Cor­renti a Propaganda Fide per ottenere il permesso d'introdurre nella sezione
2*) Un laicismo, quello del Correnti, che non significava però anticlericalismo e irreligiosità, come dimostravano, specie negli anni della sua formazione intellettuale e civile, i suoi legami di amicizia con giovani sacerdoti, legami che perdureranno anche in età matura (cfr. T. MASSARANI, op. cit., pp. 294-296; C. MORANDI, La formazione culturale e politica di Cesare Correnti, in Annali di scienze politiche, a. IX (1936), voi. IX, fase. II-I1I, p. 18; B. PISA, art. cit, p. 214).
27) Tali attitudini dei padri della Congregazione della S. Famiglia contribuivano a creare malumore nell'arcivescovo di Napoli, che ovviamente non le approvava {off. G. NARDI, op. cit., p. 502).
In questo periodo i professori del Collegio Asiatico erano: Giacomo Lignana per l'insegnamento del mongolo e della storia moderna dell'Asia, Eduardo De Vico per il russo e l'inglese, l'alunno del Collegio Francesco Wang per il cinese, Napoleone La Cecilia per la geografia dell'Asia, Fava, per la fisica, e Padon per la matematica. 1 professori, tranne il Lignana che non volle percepire alcun compenso né per l'inse­gnamento, né per la direzione dell'Istituto, godevano di uno stipendio mensile di 80 lire (ivi, p. 500)
28) Ivi, pp. 506-507. In qualità d'interpreti si recarono a Firenze in quell'occasione il p. Tommaso Ciam, da poco tornato a Napoli dalla California, e l'alunno Fran­cesco Vam.