Rassegna storica del Risorgimento
COLLEGIO ASIATICO DI NAPOLI; CORRENTI CESARE; PROPAGANDA FIDE S
anno
<
1992
>
pagina
<
466
>
466
Carlo Maria Fiorentino
dei superiori di Propaganda Fide, che avevano vietato l'introduzione di nuovi seminaristi al Collegio Asiatico per le diffidenze che nutrivano sulla direzione di quell'Istituto in mano ai laici.34)
A complicare i disegni del Correnti sull'Istituto napoletano contribuiva anche l'ostilità del Lignana. Il filologo piemontese non aveva approvato fino dall'inizio, come sappiamo, la politica clericale del ministro della Pubblica Istruzione, sia per motivi ideologici ed istituzionali, sia perché essa avrebbe incontrato inevitabilmente l'ostilità di alcuni ambienti politici e culturali internazionali con i quali da tempo egli aveva allacciato relazioni, interessati a suo dire alla costituzione in Roma di un grande Istituto Asiatico in opposizione a quello di Propaganda Fide.35)
sulle questioni più scottanti che si dibattevano al Concilio Vaticano (v. G. FERRARO, Un prelato slavo amico d'Italia nel Concilio ecumenico del 1870, in Rivista d'Italia, a. IX (1906), voi. I, pp. 12-29).
L'attitudine del governo italiano {e probabilmente anche quella personale del Correnti) durante il Concilio Vaticano sembrava essere orientata non tanto ad influire sulle decisioni inerenti al potere spirituale, come l'infallibilità pontificia, quanto ad impedire che anche la tesi della necessità del potere temporale dei papi venisse elevata a dogma di fede. Sull'azione politica del governo italiano durante il Concilio, v. in particolare M. MACCARRONE, // Concilio Vaticano I e il Giornale di mons. Arri-goni, Padova, 1966, voi. I, pp. 207-264, e R. MORI, Il tramonto del potere temporale 1866-1870, Roma, 1967, pp. 391-414.
3*) In una lettera del 29 luglio 1870 mons. Paolo Brunoni, patriarca di Antiochia, ospite in quel tempo del Collegio napoletano, esortava mons. Clemente Maria Buratti, minutante emerito di Propaganda Fide, a voler far comprendere alla S. Cong[regazion]e che non togliendo il divieto di poter avere alunni si corre certo pericolo, che tutta questa sostanza donata al Collegio dai SS. PP. e da altri pii benefattori venga infeudata al demanio, e si perda (lettera conservata in APF, Collegi vari, voi. XIII, f. 225).
35) In una lettera al Correnti del 16 dicembre 1870 il Lignana aveva affermato: Sono stato in questi mesi due volte a Roma, ed ho passato non poco tempo nel Collegio di propaganda fede, conosco uomini, cose, tendenze, progetti, imbrogli etc etc, e vi ho, per quanto vi parrà strano, amici. Tutto questo mio studio preliminare di circostanze è connesso con un grande movimento morale, che si vorrebbe tentare a Roma. I miei complici, che sono valorosi e devoti alla causa del progresso ideale stanno nel Reichsrath {sic) di Berlino, nel parlamento inglese, è a Ginevra. Si tratta di fondare un grande Collegio Asiatico a Roma, e, come potete capire, in diretta opposizione a quello di propaganda fede. Ora voi dite, che quest'opera di trasformazione sta nelle vostre mani, e che voi la volete tentare. Tanto meglio, rispondo io, e credo, che questa mia risposta dopo l'esperienza del Collegio Asiatico di Napoli vi debba essere una prova di moderazione, e del mio buon volere. [...]. Io cercherò di cooperare per quanto so e posso ai nobili fini della vostra politica. Voi avete quasi tutto il giornalismo tedesco contrario. Le corrispondenze che si mandano da Roma fanno male al nostro paese, e principalmente in questo momento, in cui la reazione cattolica ha incominciato a mostrarsi in Aleraagna a Bonn, a Colonia, a Regensburg, e a Breslavia. Le mie relazioni con tutta la colonia tedesca che sta a Roma (artisti, archeologi, diplomatici) mi permetterebbero forse di modificare la tendenza di questa corrispondenza. E ciò mi consolerebbe perché farei opera utile al mio paese. Inoltre come potete informarvi dal mio carissimo amico Artom, che ora deve trovarsi al Ministero degli Esteri a Firenze, io ebbi nel 1859 dal Conte Cavour una missione segreta in Alemagna principalmente per influire sulla stampa tedesca, che in quell'epoca ci era tanto contraria. Quella mia missione è riuscita completamente, ed io sono ancora in relazione coi redattori dei fogli più