Rassegna storica del Risorgimento

COLLEGIO ASIATICO DI NAPOLI; CORRENTI CESARE; PROPAGANDA FIDE S
anno <1992>   pagina <467>
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C. Correnti e Propaganda Fide intomo al 1870 467
Il Lignana non aveva poi apprezzato l'introduzione del sanscrito tra le discipline da doversi insegnare nel Collegio Asiatico di Napoli, che avrebbe avuto come conseguenza quella di allontanare gli studenti da un indirizzo dà studi pratico, cioè consentaneo all'indole dei commerci e delle missioni .
Le frizioni tra il Lignana ed il Correnti si dovevano risolvere di li a poco col trasferimento del primo all'Università di Roma e con la rimozione dalla carica di direttore della scuola esterna del Collegio Asiatico di Napoli.3?)
importanti dell'Alemagna (ACS, Ministero della Pubblica Istruzione, Personale 1860-1880, fase. Lignana Giacomo). Sulla missione del 1859 a cui aveva accennato nella lettera il Lignana, v. G. FERRERÒ, Una missione affidata dal conte di Cavour a G. Lignana, in Rivista d'Italia, a. IX (1896), p. 126 sgg.
36) L'interesse è evidente , affermava il Lignana, cioè allontanare dalla mia cattedra gli studenti, che con tanta fatica preparo alla filologia comparata, per consegnarli alla propaganda fede colla promessa di impieghi e di lucri (Lignana a Correnti, lu gennaio 1871, in ACS, Ministero della Pubblica Istruzione, Personale 1860-1880, fase. Lignana Giacomo). Quanto affermava il Lignana era però in contraddizione con il suo operato, visto che in precedenza egli stesso aveva voluto che due alunni cinesi del Collegio Asiatico frequentassero due o tre volte alla settimana il suo corso di sanscrito all'Università di Napoli (cfr. G. NARDI, op. c/7., p. 500). Semmai quel provve­dimento, attuato su pressioni -delle autorità ecclesiastiche, era volto ad evitare di mettere a contatto gli alunni della sezione ecclesiastica, futuri missionari, con l'ambiente esterno, per timore di perderli.
37) Nuovi contrasti tra Correnti e Lignana emersero in seguito alla pubblicazione sulla Libertà del 17 aprile 1871 dell'indirizzo dei professori romani in favore del Dòllinger, il teologo bavarese strenuo oppositore del dogma dell'infallibilità pontificia, che alla fine del 1870 aveva portato il suo dissidio con la Santa Sede fino allo scisma (movimento dei vecchi cattolici). Il Lignana insieme a Francesco Todaro, docente di anatomia umana alla Sapienza, era stato tra i promotori dell'iniziativa, non affatto gradita dal ministro della Pubblica Istruzione, che aveva deciso in un primo momento di trasferire i due professori in altre Università del Regno (il Lignana a Pisa), rinun­ciandovi successivamente per non mettersi in urto con la stampa liberale, che aveva alzato subito la voce. In favore dei due professori era intervenuto probabilmente anche Quintino Sella (a cui il Lignana si era rivolto), che in una lettera al presidente del Consiglio rimarcò il contraddittorio atteggiamento del Correnti, che qualche mese prima aveva imposto il giuramento anche ai professori della Sapienza nominati prima del Venti Settembre da Pio IX, espellendo dall'Università coloro che si erano rifiutati di farlo: Che diavolo fa il buon Correnti? Oggi il giuramento, domani la crociata agli antiinf allibii isti? <SeHa a Lanza, [Roma, 31 ottobre 1871], in Epistolario di Quintino Setta, voi. Ili, cit., p. 646). Scampato il pericolo di un trasferimento a Pisa e confermata la sua sede a Roma (dove fino allora era solo incaricato), il Lignana scriverà il 19 febbraio 1872 al De Gubcrnatis: La mia nomina all'Università di Roma è final­mente decisa. Ciò vuol dire che rimane vacante la cattedra di lingue e 'letterature comparate di Pisa, ove a mia insaputa per compiacere ai gesuiti io ero stato traslocato e l'altra dell'Università di Napoli onde per compiacere agli stessi gesuiti ero stato allontanato (cit. in S. TIMPANARO, art. cit., pp. 475-476, nota 126). Sul manifesto pro-Dollinger, v. M. BELARDINELLI, Ddtlinger e l'Italia: per una storia del dibattilo sulla libertà della Chiesa nell'Ottocento, Il parto, in Rivista di Storia della Chiesa in Italia, a. XXXVII (1983), pp. 110-111.