Rassegna storica del Risorgimento
COLLEGIO ASIATICO DI NAPOLI; CORRENTI CESARE; PROPAGANDA FIDE S
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Carlo Maria Fiorentino
Proprio alcuni giorni dopo l'ingresso delle truppe del Cadorna a Roma vi era stato da parte del card. Antonelli qualche segnale di apertura verso il governo di Firenze sulla questione della protezione delle missioni cattoliche in Cina, fino allora assistite, anche se composte di religiosi di origine italiana, dai consoli francesi. La questione era iniziata nel marzo 1870, quando il Ministero degli Affari Esteri aveva destinato il conte Alessandro Fé d'Ostiani in Cina ed in Giappone come inviato straordinario. Sbarcato ad Hong Kong nel maggio successivo, il Fé d'Ostiani si mise in contatto con il prefetto apostolico e procuratore della Propaganda in Cina, manifestandogli l'intenzione di fissare la sua residenza a Pechino presso il ministro russo, di cui si era dichiarato amico. Il prefetto apostolico, riferendo il fatto in una nota al card. Barnabò, aveva mostrato di temere che con l'aiuto del ministro russo il Fé d'Ostiani potesse obbligare il console francese a dar nelle sue mani i negozi delle Missioni Italiane.56) Il Barnabò, a sua volta, chiese istruzioni al card. Antonelli, non senza avere prima riferito dei timori del prefetto apostolico a Hong Kong, ma mettendo anche in evidenza quale fosse nella circostanza l'atteggiamento dei consoli francesi in Cina e nei regni limitrofi, che avevano apertamente dichiarato, tra lo sconforto dei missionari italiani che fino a quel momento si erano astenuti dal trattare in qualsivoglia maniera coi Rappresentanti d'Italia, di proteggere le missioni italiane solo a titolo di amicizia, e non di ufficio.57 H card. Antonelli rispose solo dopo alcune settimane, attendendo, forse, una schiarita della crisi europea per la guerra franco-prussiana e la probabile occupazione di Roma da parte dell'esercito italiano; finalmente il 28 settembre, quando da oltre una settimana Roma era caduta in mano agli italiani, il segretario di Stato di Pio IX dettò le istruzioni richieste in termini alquanto involuti, ma che non lasciavano dubbi sulla linea da seguire riguardo le missioni italiane nell'Impero cinese e nei regni limitrofi:
*) D. Timoleone Raimondi, prefetto apostolico a Hong Kong, a Barnabò, Hong Kong, 17 maggio 1870 [copia], in ARCHIVIO SEGRETO VATICANO (ASV), Segreteria di Stato, 1870, rubr. 280, fascicolo unico, f. 71v. Il prefetto apostolico aveva scritto tra l'altro in questa nota: A dir il vero il Sig. Conte [Fé d'Ostiani] non mi piace; è un Framassone (sic) di la classe. Lui si dice amico personale del S. Padre, amicissimo del Cardinale Barnabò col quale sebbene abbiano fatto a pugni per le cose del Governo pure come individui sono in ottimo accordo. Lui si dice mezzo frate: ho un fratello cameriere segreto di Sua Santità, una sorella Salesiana e un'altra mezza Canossiana . A Roma tutti i Vescovi della China si radunarono insieme per dargli le relazioni e i nomi dei Missionari . In effetti, un fratello del diplomatico italiano, mons. Luigi Fé d'Ostiani, copriva la carica di cameriere segreto soprannumerario di Pio IX (Annuario Pontificio, 1870, p. 405), carica .peraltro onorifica, che non comportava alcun ufficio a Roma da parte di chi ne era investito. Inoltre, nel novembre 1868 il conte Alessandro Fé d'Ostiani aveva fatto un viaggio a Roma, latore di una lettera di Vittorio Emanuele II a Pio IX <cfr. P. PiRRi, Pio IX e Vittorio Emanuele II dal loro carteggio privato, voi. Ili, parte 1, Roma, 1961, p. 196), e probabilmente in questa occasione entrò in confidenza con il prefetto di Propaganda Fide. Su Alessandro Fé d'Ostiani (Brescia, 12 giugno 1825-Brescia, 4 giugno 1905), v. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI LECCE, La formazione della diplomazia nazionale (1861-1915). Repertorio bio-bibliografico dei funzionari del Ministero degli Affari Esteri, Roma, 1987, pp. 318*319.
5?) Barnabò a Antonelli, Dalla propaganda, 16 agosto 1870, in ASV, Segreteria, di Stato, 1870, rubr, 280, fascicolo unico, f. 69v.