Rassegna storica del Risorgimento
COLLEGIO ASIATICO DI NAPOLI; CORRENTI CESARE; PROPAGANDA FIDE S
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1992
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477
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Garrenti e Propaganda Fide intorno al 1870 477
Istruzione aveva affidato a Diomede Pantaleoni6*) la missione di recarsi direttamente a Propaganda Fide per offrire a quella S. Congregazione l'appoggio del governo italiano, ed in particolar modo un sostegno finanziario alla Tipografia Poliglotta che in quel periodo versava in cattive acque.64)
La visita di Pantaleoni presso quella S. Congregazione, avvenuta il 21 novembre 1870,65) era subito filtrata fuori dalle stanze del Palazzo di piazza di Spagna, raggiungendo gli ambienti sempre allertati e sospettosi della diplomazia romana.66)
*3> Diomede Pantaleoni (Macerata, 21 marzo 1810-Roma, 3 maggio 1885), l'esponente più noto del liberalismo moderato romano (F. B/VRTOCCINI, La Roma dei Romani, Roma, 1971, p. 5), fu protagonista unitamente all'ex gesuita Carlo Passagli a ed altri minori, della famosa missione a Roma promossa da Cavour a cavallo del 1860-61 per giungere alla soluzione della questione romana attraverso contatti informali con Pio IX e il card. Antonelli. La missione, che indipendentemente dal contegno poco riservato del medico maceratese e del Passaglia era destinata ad avere un esito negativo, contribuì a scavare un solco maggiore tra il Regno di Sardegna (prossimo a divenire Regno d'Italia) e la Santa Sede (v. P. PIRRI, Pio IX e Vittorio Emanuele II dal loro carteggio privato, voi. II, tomo I, Roma, 1951, pp. 338-364).
M) La crisi della Tipografia Poliglotta era il riflesso delle ristrettezze finanziarie di Propaganda Fide, colpita con il sequestro di una parte delle sue rendite dalla legge del 7 luglio 1866. Nell'agosto del 1871, per le difficoltà dei tempi , e per la noncuranza di questa S. Congregazione e della Santa Sede , Pietro Marietti, amministratore della Tipografia Poliglotta, rassegnava le proprie dimissioni da quella carica (Marietti a Barnabò, 9 agosto 1871, in APF, Stamperia, voi. 7 [1861-1871], ff. 678r-679r). Il Marietti era stato nominato amministratore della Tipografia Poliglotta con breve di Pio IX del 20 maggio 1865.
65) Di questa visita di Pantaleoni a Propaganda Fide mons. Simeoni, con il quale il medico maceratese s'intrattenne in discussione, aveva redatto una relazione per Pio IX, dove traspariva l'imbarazzo del visitatore e la grande diffidenza del prelato, che temeva che la visita stessa preannunciasse l'incameramento da parte del governo italiano dei beni di quella S. Congregazione. L'importante documento redatto dal segretario di Propaganda Fide (Relazione del Simeoni sulla visita di Pantaleoni a Propaganda Fide) conservato in ASV, Archivio particolare Pio IX. Oggetti vari, fascicolo 2147, è stato segnalato per la prima volta da G. MARTINA, La fine del potere temporale nella coscienza religiosa e nella cultura del tempo [MI] Italia, in // ricongiungimento di Roma all'Italia. Atti del XLV Congresso di storia del Risorgimento italiano (Roma, 21-25 settembre 1970), Roma, 1972, p. 99. Cfr. anche C. M. FIORENTINO, Dalle Stanze del Vaticano: Il Venti Settembre e la protesta della S. Sede 1870-1871, in Archivum llistoriae Pontificiae, 20 (1990), p. 329.
L'episodio della visita di Pantaleoni a Propaganda Fide non era sfuggito allo Chabod, che si affidava a fonti francesi (il pettegolo d'Ideville), ritenendolo però dubbio, o, semmai, fruito di una sua iniziativa individuale. Lo stesso storico valdostano ricordava come nel 1861 il Cavour fosse rimasto colpito dall'immaginazione del medico maceratese, che già in quell'epoca pregustava il destino che sarebbe toccato all'Italia in Oriente (F. CHABOD, Storia della politica estera italiana dal 1870 al 1896, voi. I, Le premesse, Bari, 1951, pp. 304*305). Cfr. anche A. MERLINO, // patrimonio della S. Congregazione (dal sec. XIX ad oggi), in SACIUE CONGREGATIONIS DB PROPAGANDA FIDEK Memoria rerum, eh., voi. Ili, t. I, pp. 69-70, che sulla scorta dello Chabod, mette in dubbio quell'episodio.
6fr> Qualche settimana dopo la visita di Pantaleoni a Propaganda Fide l'incaricato francese a Roma avvertiva il suo Ministero di aver raccolto de la bouche de Mgr. Jaco-