Rassegna storica del Risorgimento

COLLEGIO ASIATICO DI NAPOLI; CORRENTI CESARE; PROPAGANDA FIDE S
anno <1992>   pagina <478>
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Carlo Maria Fiorentino
Invero, la questione dei rapporti più o meno ufficiosi tra il governo di Firenze e quella S. Congregazione non era considerata di secondo ordine dalle .potenze cattoliche, che temevano, non a torto specie dopo Porta Pia, 'l'ingerenza del governo di Firenze anche sugli Istituti pretta­mente spirituali della Santa Sede, ed una sorta di protettorato italiano sulle missioni cattoliche e sui cattolici in Oriente in luogo di quello che aveva esercitato fino allora la Francia, soprattutto in seguito al passaggio, d'altra parte inevitabile, dei consolati pontifici all'amministrazione italiana qualche settimana dopo il Venti Settembre.67) In questo senso, sia l'inca­ricato d'affari francese presso la Santa Sede68) che l'ambasciatore austriaco a Roma,69) avevano inviato qualche segnale di allarme ai loro rispettivi governi, ed il primo mostrava di temere addirittura che in seguito alla occupazione di Roma il papato potesse essere spogliato dall'Italia di quel carattere universale che l'aveva distinto fino allora.70)
Nonostante il pronto intervento dell'Osservatore Romano ai primi rumori della visita di Pantaleoni a Propaganda Fide, volto a rimarcare l'atteggiamento di rifiuto e di protesta di quella S. Congregazione verso qualsiasi ingerenza da parte italiana,71) soprattutto in Francia aveva preso
bini quelques indications qui prouvent que le Gouvernement italien serait très désireux de faire en sorte que 'la Propaganda, d'où l'action de Rome se projette sur tout rUnivers Catholique, deviar, de préférence à tout les autres organs du pouvoir spiriruel, une insti tu don italienne (Lefebvre de Béhaine a Chaudordy, Roma, 14 dicem­bre 1870, in Dos Ende, cit., voi. Ili, p. 409). Il rappresentante francese temeva, anche sulla scorta di questa notizia, che il governo di Firenze si stesse rimangiando gli impegni presi con la circolare di Visconti Venosta del 29 agosto 1870 di riguardare le istituzioni cattoliche come istituzioni di carattere internazionale.
Mons. Ludovico Jacobini, futuro segretario di Stato di Leone XIII, ricopriva allora la carica di segretario della Congregazione speciale per gli affari di rito orientale. Non è escluso che le sue confidenze al diplomatico francese fossero state precedente­mente concordate a Palazzo di piazza di Spagna tra i membri della S. Congregazione per prevenire nella diplomazia accreditata a Roma (città ciarliera e dalle mille orecchie), che prima o dopo sarebbe comunque venuta a conoscenza della visita di Pantaleoni, qualsiasi sospetto di una loro intesa con il governo italiano,
67) Con il R.D. 9 ottobre 1870 i consolati pontifici passavano al regno d'Italia, ed i loro titolari avrebbero dovuto consegnare entro il mese successivo i rispettivi sigilli e archivi consolari alle autorità italiane, cosa che fecero, ma (i più) dopo un lungo strascico di proteste.
68) Lefebvre de Béhaine a Chaudordy, Roma, 21 dicembre 1870, Dos Ende, cit., voi. III, pp. 439442.
> Trauttmansdorff a Beust, Roma, 24 dicembre 1870, ivi, p. 454.
) Lefebvre de Béhaine a Chaudordy, Roma, 5 novembre 1870, ivi, p. 241.
?) L'organo ufficioso cattolico era intervenuto con due articoli, il primo del 15 dicembre, in cui riassumeva la conversazione tra Pantaleoni e Barnabò, ed il secondo del 17 dicembre, con cui accompagnava una lettera dello stesso Pantaleoni, che aveva inteso con essa smentire l'asserzione dell'Osservatore Romano, dì essersi recato al Palazzo di piazza di Spagna a nome del governo, affermando invece di esserci andato ohe a nome mio, con la mia carta di visita, né potei mai parlare che a nome proprio . Precedentemente il medico maceratese aveva scritto al Gerra, consigliere per l'Interno della Luogotenenza, a cui prima di ogni altro era giunta