Rassegna storica del Risorgimento
COLLEGIO ASIATICO DI NAPOLI; CORRENTI CESARE; PROPAGANDA FIDE S
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1992
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Carlo Maria Fiorentino
opposizione all'ingerenza italiana nelle missioni cattoliche in Oriente/5* e ciò probabilmente sia per la crisi in cui versavano da parecchio tempo i rapporti tra Stato e Chiesa in Italia, sia, soprattutto, per la vigile protezione che la stessa Francia esercitava sull'attività di quella S Congregazione e sulla situazione politica in Oriente.76)
A radicalizzare questa linea politica ostile all'Italia contribuivano, oltre i fatti del Venti Settembre, anche l'occupazione del Quirinale77) e di una parte del Collegio Romano,78) che avevano anticipato appena di qualche settimana la visita di Pantaleoni a Propaganda Fide.79) Le disposizioni d'animo del Barnabò e dei suoi collaboratori, a parte ogni altra ragione politica, non potevano quindi essere favorevoli all'Italia, e qualsiasi progetto di collaborazione andava inevitabilmente a infrangersi sul muro di silenzio che essi vi opponevano. Il 1 febbraio 1871 lo stesso Barnabò, timoroso di nuovi atti del governo italiano contro Propaganda Fide, ma anche al fine di smentire le ridda di voci sulle sue presunte intese con esponenti politici italiani, scriveva al card. Manning, arcivescovo di Westminster,80) una lettera in cui si richiedeva il suo intervento presso
75) Nel gennaio 1870, ad esempio, il card. Barnabò aveva inibito il .p. Serafino Milani, custode dei luoghi sacri di Gerusalemme, dal dare ospitalità ad un certo Carpani, ex chirurgo dell'esercito garibaldino, e dal favorirne la nomina a console italiano onorario per così preparare il terreno alla istituzione del Consolato Italiano da tempo vagheggiata e provocata da Lei coll'invio delle carovane italiane, e col mezzo dell'acquisto di un terreno che Ella ha fatto col mezzo dello stesso Sig. Carpani . (Barnabò a Serafino Milani, 20 gennaio 1870, in APF, Lettere e Decreti della S. Congregazione, e Biglietti di Mons. Segretario, voi. 363, fi". 38v-39r).
76) Un episodio di non grande rilievo politico ma indicativo del ruolo della Francia in Oriente e della sua intolleranza nei confronti dei religiosi italiani era accaduto nel 1871, quando il cappuccino p. Ludovico da Naso, parroco d'Antiochia, fu costretto a dimettersi dal suo ufficio per le persecuzioni di cui fu oggetto da parte di quel console francese. A suggerire questo provvedimento era stato il prefetto di Propaganda Fide, che seppur convinto della ragione del religioso italiano e della iniquità del funzionario francese, ritenne opportuno allontanare il cappuccino da Antiochia per evitare che si trovasse esposto alla prepotenza de' suoi avversari con discapito eziandio dell'Ecclesiastica autorità (Barnabò a mons. Valerga, patriarca di Gerusalemme e pro-delegato della Siria, 16 agosto 1871, APF, ivi, voi. 366, f. 697r).
77) cfr. E. MORELLI, // Palazzo del Quirinale da Pio IX a Vittorio Emanuele II, in Archivum Hisloriae Pontificie, 8 <1970), pp. 239-300.
78) Cfr. G. MARTINA, La fine del potere temporale nella cosciènza religiosa e nella cultura del tempo {in} Italia, in La fine del potere temporale, cit., pp. 138-142.
19) Qualche giorno prima della visita di Pantaleoni, di prefetto di Propaganda Fide, in una lettera al vicario apostolico di Gibilterra, aveva parlato di selvaggia invasione compiutasi il 20 Settembre da parte delle truppe di un Governo sedicente cattolico, alla quale fanno degno riscontro i fatti che ogni giorno si succedono, e che costituiscono una vera persecuzione non saprei dire se più ipocrita o più feroce (Barnabò a mons. Giovanni Battista Scandella, 18 novembre 1870, in APF, Lettere e Decreti della S, Congregazione e Biglietti di Mona. Segretario, voi. 364, f. 904r).
so) Sul card. H. E. Manning (1808-1892), capo del partito infal libi lista al Concilio Vaticano, v. E. PURCBLL, Life oj Cardinal Manning, 2 voli., London, 1895; V. A. MCCLELLAND, Cardinal Manning, His Public Life and Influence (1865-1892), London-New York, 1962, Anche R. AUBERT, // pontificato di Pio IX, cit., passim.