Rassegna storica del Risorgimento

GUERRA ITALO-TURCA 1911-1912; MEZZANO SEBASTIANO LETTERE
anno <1992>   pagina <483>
immagine non disponibile

ASPETTI DELLA GUERRA ITALO-TURCA (1911-12) NELLE LETTERE DEL MAGGIORE! SEBASTIANO MEZZANO
Nel 1908 la rivoluzione chiamata dei Giovani turchi, alla guida di Mustafà Kemal (1880-1938), dà alla Turchia un regime parlamentare: cogliendo occasione dal frangente Impero austro-ungarico annette la Bosnia e l'Erzegovina mentre la Bulgaria proclama la propria indipendenza, per tacere i contraccolpi di minore entità. La situazione mediterranea si surriscalda: le potenze europee sperano di ottenere questo o quel beneficio, spesso in contrasto fra di loro, dal moribondo Impero ottomano.
L'occupazione francese del Marocco, nel maggio 1911, sembrò ripetere il colpo perpetrato a Tunisi nel 1881, che tanto aveva offeso i patrioti più convinti, al punto da essere condannato in opere narrative.1* Ma questa volta le premesse risultavano più favorevoli per l'Italia: essa aveva miglio­rato i rapporti con la cugina Francia, riconoscendo reciprocamente il rispettivo interesse sul Marocco e sulla Tripolitania; si erano inoltre allacciate intese con la Gran Bretagna (1902), la Russia (1909) e con l'Austria, la quale aveva promesso compensi al Regno italiano in caso di espansione nella regione balcanica.2) Anche le condizioni interne appa­rivano meno critiche: le pubbliche finanze riassestate, la finanza e l'indu­stria abbastanza vivaci, la tendenza demografica in crescendo. Questo fatto, anzi, contribuiva a giustificare una politica coloniale, unica atta ad evitare la dispersione delle energie italiane nel mondo, in particolare in quello americano.
Preceduta, dunque, da un'accurata preparazione militare e diplo­matica, il 20 settembre 1911 l'Italia dichiarava guerra alla Turchia. Le motivazioni ufficiali, oltre ad alcuni incidenti accaduti a Tripoli contro italiani, furono la metodica resistenza turca a qualsivoglia tentativo di penetrazione italiana, >poi trasformatasi in intensa campagna anti-italiana e la necessità di una colonia. A ciò del resto il governo era spinto dalla
i) Cfr. B. E. MAXNBRI, Serena, Firenze, Civelli, 1888, parte 111, cap. II.
2) Sull'aspetto diplomatico rimando ai classici: A, TORRE, La preparazione diplo­matica dell'impresa libica, in Rassegna di politica internazionale, Roma, ottobre 1936-gennaio-marzo 1937; L. PETEANJ, La questione Ubica nella diplomazia europea, Firenze, Cya, 1939,