Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA ITALO-TURCA 1911-1912; MEZZANO SEBASTIANO LETTERE
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1992
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Lettere sulla guerra italo-turca
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mare (1831-1852) e, poi, il primogenito Giacomo (1850-1917), il secondogenito Stefano (1853-1915) e così via. Sebastiano tuttavia segui la via di terra, indice di quanto i genitori fossero attenti nell'assecondare le attitudini dei figli. Dati i tempi, la carriera militare poteva anzi ritenersi meno pericolosa di quella marinara.
Dopo gli studi tecnici compiuti a Savona e a Torino, nel Collegio Candeloro, il diciottenne Bastian fu poi all'Accademia militare di Modena, dalla quale usciva il 1 settembre 1884 con il grado di sottotenente. Destinato al 13 fanteria fu a Genova e ad Ascoli Piceno. Promosso tenente, andò in servizio ad Ancona, come aiutante maggiore. Passato nel 50 fanteria, fu a Bologna (1892) ed in Sicilia, dove rimase cinque anni (1893-97), prendendo parte alle battute per la cattura della banda maurina e distinguendosi per altre operazioni civili, quale l'incendio domato a Piazza Armerina di Caltanissetta (1897). Anche nell'anno successivo, a Pozzuoli, in difficile e delicata situazione, il Mezzano dimostrò prudenza e tatto, meritando lodi dalle autorità civili e militari (come in Sicilia) ed ottenendo la promozione a capitano del 10 bersaglieri, di stanza a Napoli. Passò il decennio di capitano ad Asti e a Verona, sino a quando fu elevato a maggiore come detto e trasferito al 57 fanteria in Padova.
Entrata l'Italia nella grande guerra, il Mezzano fu inviato col suo battaglione a Feltre (8 agosto 1914) e dopo qualche mese ad Arsiè in quel di Belluno. Nel maggio del '15, promosso tenente colonnello, gli fu assegnato il comando di un battaglione del 155 fanteria, col quale passò a Desenzano sul Garda, e trascorse alcune settimane al Basso Isonzo.14) Quivi, in aspro combattimento di molti giorni, morì nell'assalto per il possesso di Bosco Cappuccio la mattina del 25 luglio 1915, alle ore 9Vi, mentre saltando fuori dalla trincea iniziava col suo battaglione l'attacco. Una palla lo colpiva alla fronte . Così un tenente del 155 fanteria, testimone dell'eroismo.15)
Tacendo altre onorificenze, gli fu conferita la medaglia d'argento al valore perché costante esempio di serenità, coraggio e disprezzo di ogni pericolo, seppe mantenersi in difficile posizione respingendo violenti attacchi nemici. Ricevuto l'ordine di avanzare, al grido di: Avanti, ragazzi, all'assalto!, con mirabile ardimento si slanciava all'attacco alla testa delle sue truppe che, con irrefrenabile slancio, lo seguirono alla conquista delle posizioni nemiche; finché, colpito a morte, lasciava la vita sul campo.16)
A Sdraussina dove il corpo del col. Mezzano fu provvisoriamente sepolto il cugino Luigi Mezzano, tenente del genio, meritò la croce
14) per 11 curriculum ed una precisa biografia è utile l'articolo anonimo Mezzano Sebastiano, ten. col. del 155 reggimento fanteria, in Rivista Eroica, Milano, 1917, fase. 2, pp. 82-83.
H) VIRGINIO CARTOSIO, Lettera al Direttore [della casa di cura di Niglosoli], [agosto 1915].
tt) I decorati, cit., p. 100.