Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA ITALO-TURCA 1911-1912; MEZZANO SEBASTIANO LETTERE
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Gian Luigi Bruzzone
Torniamo all'accampamento poco dopo, baciati e abbracciati da quelli che non hanno avuto la fortuna di combattere. I miei soldati, in compagnia, man mano che mi sfilano davanti, gridano: Viva il Maggiore Mezzano.2A)
XIII
Bengasi, 2 aprile 1912 Miei carissimi,
ho ricevuto la vostra cara lettera in data 26 c.m. e la cartolina del mio caro figlioccio in data 25 c.m. Grazie di cuore.
Jeri ho ricevuto una grata notizia, notizia che mi affretto a comunicarvela perché riempierà di gioja, come ha riempito di gioja il mio cuore. Solo ora mi sento d'essere degno del casato che porto. Come sapete il 12 c.m. io con 2 compagnie (6 e 8) del mio battaglione ero a disposizione del comandante le truppe Generale Ameglio, e fino alle 13 V2 ero vicino a lui. A quell'ora il Generale mi dice: Maggiore, spieghi il suo battaglione e faccia uno sbalzo avanti . Carissimi, mai ebbi nella mia vita un momento così felice. Calmo, chiamai i miei due capitani e ordinai lo spiegamento. Appena i miei cari ragazzi erano a posto, fui salutato da qualche colpo di Mauser.25* Io ero in piedi e con calma diedi consigli e ordini ai miei inferiori. Intanto il nemico faceva arrestare l'avanzata dei nostri perché s'era nascosto dentro a tre buche e fulminava chi s'azzardava ad avanzare. Il Generale era impaziente di vederla finita e allora decide di lanciare il mio battaglione per dare il colpo di grazia. Io non esito un istante, mi porto sulla fronte e grido: Avanti!, facendo 200 metri di corsa, mi porto alla Casa del Maltese dove prima di giungervi, sono sempre salutato dai Mauser ed ho i primi feriti.
V'ho già scritto quello che ho fatto poi ed è inutile che ve lo rammenti. Il Generale Ameglio vide (e fu una fortuna per me) come avevo condotto il battaglione; mi vide quando dal muro della casa m'alzai in piedi a gridare: Ragazzi, seguite il vostro Maggiore. Savoja! alla baionetta! e lanciarmi nella fossa seguito prima da pochi, poi dai soldati della mia cara 8 compagnia e venire corpo a corpo coi beduini.
Vi dirò che ho preso un bel revolver a un capo beduino e un fucile beduino (a pietra) e che ora (portano il mio nome) sono esposti a Padova. Per tutto ciò fra il mio colonnello e il predetto Generale vi furono diversi abboccamenti. La prima idea sembrava si volesse propormi per la promozione a tenente colonnello, ma è sventata perché poco anziano e allora vennero alla decisione per una ricompensa. Ricompensa che quando jeri me lo dissero: piansi di gioja. Si tratterebbe della medaglia d'argento al valor militare e con un motivo che ben pochi avranno. Chi mi dava la lieta notizia sentì dire dallo stesso Generale: Quel Maggiore Mezzano era un leonel .
Come queste notizie sono riservate, vi prego a comunicarle che ai parenti grandi e che finché non verrà sul bollettino, non ne parlino.
Hai ragione, Antonina mia cara, nel dire: se potessero sorgere i nostri vecchi, come ne sarebbero orgogliosi . Sì, Antonina mia, orgogliosi, perché quando sul petto brillerà la medaglia d'argento al valore, con quel bel nastrino celeste, si potrà dire nella famiglia Mezzano: V'è un valoroso .
24) Forse la lettera ha perduto un secondo foglio: lo si intuisce dall'assenza della firma.
25) n fucile modello 71, ideato dal tedesco Wilhelm Mauser (1834-1882) e perfezionato dal fratello Paul (1838-1914), adottato anche dall'esercito tedesco.