Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA ITALO-TURCA 1911-1912; MEZZANO SEBASTIANO LETTERE
anno
<
1992
>
pagina
<
498
>
498 Gian Luigi Bruzzone
Vi trascrivo pure il rapporto ufficiale circa l'operato del II battaglione del 57 fanteria: Essendo nel frattempo giunto, quale nuovo rincalzo, il I battaglione del 63, inviato d'iniziativa del col. Airenti, lasciato dal sottoscritto al comando delle truppe del settore C, si lanciò il battaglione di riserva (II del 57, comandato dal Magg. Mezzano) contro la fornace Collega. L'arrivo di detto battaglione, imprimendo un nuovo impulso all'avanzata di tutta la nostra linea, sulla quale già si trovavano tutte le truppe dei due reggimenti, decide dell'azione. La fornace dapprima, successivamente le fosse adiacenti B B sono prese alla bajonetta con slancio irresistibile. Il Ten. Gen. Comandante il settore C B Ameglio .
Rapporto del Governatore Gen. Briccola: In questo momento giunge dalla Bercha un nuovo battaglione che il col. Airenti, lasciato al comando dei trinceramenti, inviava di sua iniziativa alle truppe impegnate. Con l'arrivo di questo rinforzo rimane disponibile il battaglione di riserva generale che venne lanciato dal Gen. Ameglio contro la fornace Calega. L'arrivo di questo battaglione decide dell'azione. La fornace dapprima e successivamente tutte le fosse ed i muri dell'oasi sono conquistati alla bajonetta. Gen. Briccola .
Il vostro panettone non l'ho ancora ricevuto e se dovessi partire questa sera chi sa quando lo riceverò e se lo riceverò come sarà. Pazienza! Grazie lo stesso. Pensate a me, come io vi penso sempre, anche nei pericoli. Il mio destino era scritto da Dio da quando sono nato, così se era quello di ritorno in seno alla mia famiglia e a quella dei miei cari lo sarà, se no ci rivedremo in... Se ritorno, miei carissimi, vi voglio terminare tutta la vostra cantina e che buoni piatti mi preparerete!
Voi, di quella stirpe che ci avete indirizzato all'onore, all'onestà e all'amore e che avete la fortuna di vedere questa parabola ascendente della famiglia Mezzano, potete dire con orgoglio: io rimasto l'ultimo, vedo i miei cari su una via che nessuna famiglia cellese potrà emularli. Pregate sempre per me. Vi bacio tutti con il massimo dell'affetto.
XV
Bengasi, 21 aprile 1912 Miei cari,
per ragioni che non sappiamo venerdì non è giunto il postale che porta la posta del lungo giro. Chiamo lungo giro, perché viene dalla costa tripolina. Domani dovrebbe arrivare il diretto, quello che viene direttamente dalla madre patria e spero d'avere vostri scritti e quelli dell'adorata mia famigliola.
Il Verona è in vista e perciò, appena sbarcato il 43 fanteria, c'imbarcheremo noi che, come già sapete, siamo destinati a una missione difficilissima. Notizie ufficiali non ve ne sono, ma sappiamo che appena imbarcati, partiremo per Derna-Tobruk e là, con una parte della flotta, pare andremo nell'Egeo, in un'isola che potrebbe essere Lemno o Mitilene. Dette isole sono d'origine greche e perciò speriamo che la popolazione ci veda di buon occhio, ma troveremo guarnigioni turche agguerrite e pronte a vendere cara la loro vita.
Io, miei cari, sono disposto a tutto e come sono partito cinque mesi e più, ho messo allora, la metto ora, la mia vita nelle mani di Dio. Che io vi dica che la vita che trascino dal giorno che ho lasciato la mia famigliola sia bella, vi direi una grossa bugia, perché 48V2 sono sulla groppa. Mangiare certamente non buono27* e dormire malissimo fanno sì che la mia fibra non sia più quella che era una volta, perciò se Iddio mi darà forza e mi farà rivedere la mia famigliola e voi, carissimi, un riposo m'è oltremodo necessario.
27) Nella lettera IV aveva definito il rancio buono ed abbondante .