Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA ITALO-TURCA 1911-1912; MEZZANO SEBASTIANO LETTERE
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1992
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499
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Lettere sulla guerra italo-turca 499
Come v'ho sempre detto dal giorno che sbarcai in queste terre oramai italiane, il sentimento del dovere e patriottico non m'è mai mancato e perciò parto sereno e quello che succederà di me lo sa solo il Supremo. Voi potete andare alteri e fieri per l'operato del vostro congiunto.
Attenderò d'impostare la presente fino a domani 23, cioè fino alle 14 che parte il piroscafo per la costa tripolina e di là in Italia, per potervi dare ulteriori notizie. Se no scriverò, se mi sarà possibile, una cartolina con un segno qualunque per indicare la partenza e la destinazione. Tutto quello che vi scrivo: acqua in bocca. Qualora non sappiate l'indirizzo mio, inviate lettere inconcludenti, ancora qui. Ieri sera il Gen. Ameglio è partito per Tobruk, per mettersi d'accordo coITammiraglio, e nel licenziarsi mi disse: A rivederci.
Miei cari, il mio pensiero sarà costantemente alla mia famigliola e a voi che tanto amo. Dal vostro cuore, zia carissima, attendo la santa benedizione. Che sul mio petto, ritornando in patria, possa brillare una seconda medaglia dei valorosi. Vi bacio tutti col massimo affetto.
22.4.1912, ore 9. P.S. Pare che il governo abbia sequestrato la posta che doveva partire venerdì u.s. e quella che doveva arrivare lo stesso giorno e non faccia partire questa e non consegni quella che deve arrivare oggi e tutto perché teme che si sappia della nostra spedizione.
XVI
Da bordo del Verona, 26 aprile 1912 Partiamo questa sera per Tobruk e là attenderemo ordini. Scriverò. Baci.
XVII
Tobruk, 1 maggio 1912 (da bordo del Verona) Miei cari,
tra poche ore lasceremo questa rada per recarci in un'isola dell'Egeo: chi dice Lemno, chi Mitilene, chi Rodi. Credo per quest'ultima. L'impresa è molto difficile, perché si va a combattere un soldato guerriero, animato più tosto di morire che di cedere, che si sarà fortificato. Ad ogni modo succeda quello che vuole. Sono pronto a tutto, mi sono posto nelle mani di Dio. Qualunque cosa succeda, so che ho parenti cari e si cureranno della mia famigliola, delle mie ultime volontà.
Notizie ve ne potrò dare poche, ma forse le saprete prima dai giornali. Il mio pensiero sarà costantemente ai miei figli e a voi, miei carissimi. Vi bacio tutti con tutto l'affetto.
XVIII2)
Rodi, 6 maggio 1912 Miei cari,
ieri l'altro sbarcammo in quest'isola e dopo un combattimento ieri s'impossessammo
28) La cartolina, con bollo e timbro italiani, come tutte le altre spedite da Rodi, offre una veduta di Mandraki (quartiere di Rodi).