Rassegna storica del Risorgimento

GUERRA ITALO-TURCA 1911-1912; MEZZANO SEBASTIANO LETTERE
anno <1992>   pagina <507>
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Libri e periodici
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puntando principalmente sullo sfruttamento delle risorse interne. Ad esempio, l'Annona dì Napoli si approvvigiona in Puglia e quella di Roma nella Marca. I grani incettati (gli agricoltori sono obbligati a denunciare sotto giuramento l'ammontare del raccolto) vengono trasportati utilizzando bestie da soma reperite anche in località lontane dai luoghi di produzione, oppure sfruttando le vie d'acqua e servendosi a tale scopo, se necessario, di navi straniere, come accade nello Stato Pontificio. Solo quando le risorse interne si rivelano inadeguate, si fa ricorso all'acquisto di cereali sul mercato estero. L'intervento governativo sui prezzi si articola sia nella direzione di una politica calmieratrice, sia in quella di una politica volta ad evitare ogni tipo di accaparramento. Di qui la lotta al contrabbando ed il rigoroso controllo del commercio all'ingrosso cosi come della vendita al minuto, dove i prezzi delle singole merci vengono stabiliti dalle autorità. I documenti esposti mostrano che, ancora alla vigilia della Rivoluzione francese, negli Stati della penisola più legati alle strutture àéH'Ancien Regime (Stato della Chiesa, Repubblica di Venezia, Ducato di Modena) i prezzi debbono essere trascritti su apposite tabelle da esporsi nelle rivendite. I provvedimenti tesi ad evitare gli ammassi e le esportazioni di granaglie, gli accaparramenti e le speculazioni non riescono tuttavia ad impedire le trasgressioni da parte dei grossi mercanti che alimentano il mercato nero . Accade inoltre che, nel XVII e XVIII secolo, le carestie e le epidemie si succedano e nei centri urbani il malcontento popolare esploda improvviso, trovando sfogo in frequenti assalti ai forni.
Attorno alla metà del XVIII secolo, sull'onda di una più generale ristrutturazione dell'economia europea, anche in Italia si verifica una svolta. Una nuova classe dirigente, che deve consolidare il potere acquisito grazie ai rivolgimenti politico-dinastici avvenuti con le guerre di successione, favorisce la razionalizzazione degli apparati statali e cerca di potenziare il settore economico. Per incrementare la produzione agricola non solo vengono intraprese vaste opere di bonifica e dissodamento, migliorati gli impianti di trasformazione e le strutture di immagazzinamento, incoraggiati gli ammodernaenti tecnologici, ma inizia anche la lotta alla manomorta, agli usi civici ed al sistema corporativo e vincolistico, con l'introduzione (dapprima in Toscana e nel Regno di Napoli) della libera circolazione dei grani. Tutto ciò provoca conseguenze negative per i contadini ed i piccoli artigiani, cioè per la grande maggioranza della popolazione. Se ì'Ancien Regime non sempre era riuscito a garantire i livelli minimi di sussistenza, lo smantellamento del sistema corporativo, annonario e degli usi civici, che rappresentano i tradizionali contrappesi allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo nel modo di produzione feudale, lascia i contadini in completa balìa dei proprietari terrieri ed i poveri delle città nelle mani della ricca borghesia urbana. Si deve insistere più che mai, in sede storiografica, sulla contradittorietà della situazione nel periodo delle riforme illuminate e della ripresa economica : luci ed ombre coesistono in un quadro che non consente di esprimere giudizi di valore in senso positivo o negativo. La disgregazione del mondo contadino tradizionale si accompagna, ad esempio, allo sviluppo di colture popolari come le patate, il riso, il mais. Nei primi anni del XIX secolo appaiono anche in Italia le zuppe alla Rumphort (cosi chiamate dal nome del loro ideatore) già sperimentate in Svizzera, Francia, Baviera. Esse sono preparate utilizzando tecniche di cottura ed ingredienti di basso costo (patate, riso, cipolle, cavoli, ossa di bovini) per fornire con la massima economia un minimo di alimentazione ai contadini poveri inurbati che sempre più numerosi riempiono le città.
E soprattutto durante il periodo napoleonico che l'amministrazione statale del Regno d'Italia dopo l'avvenuta eversione del regime feudale incoraggia le sperimenatzioni di nuove tecniche e di nuove colture, cerca di favorire la ricerca agronomica con il potenziamento degli orti agrari nelle Università ed appoggia Acca­demie e Società agrarie che si fanno promotrici di iniziative volte al rilancio produttivo. Largo spazio la mostra ha riservato ai documenti sulle inchieste che si susseguirono per conoscere le reali condizioni del paese, In periodo napoleonico le indagini iniziate da Filippo Re (1809) docente di Agraria presso l'Università di Bologna e dal governo di Murat (1811-12) offrirono un quadro complessivo della situazione agricola e