Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA ITALO-TURCA 1911-1912; MEZZANO SEBASTIANO LETTERE
anno
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1992
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pagina
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523
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, Libri e periodici 523
rionale dentro la struttura dell'economia capitalistica data per intrascendibìle. Si è spesso portati a ripetere, pigramente, che il Medioevo sarebbe stato più religioso dell'età moderna e contemporanea, ma l'involucro sociale capitalistico è il medium sociologico ideale per lo sviluppo e la permanenza della religione. Il capitale è una realtà opaca ed incomprensibile, che sembra fatta apposta per esigere un risarcimento religioso. La secolarizzazione è intrisa di religiosità, perché la consolazione spirituale richiesta dal funzionamento anonimo e spietato dell'accumulazione sarà nel capitalismo sempre rilevante. Rosmini, in questo senso, era stato fra coloro che più acutamente avevano compreso che, dopo la Rivoluzione francese del 1789, non vi erano più spazi per lo Stato cristiano di carattere feudale e teocratico. Ne La Costituzione secondo la giustizia sociale, egli delineò l'ideale di una Chiesa in grado di riscoprire fino in fondo tutte le potenzialità della sua missione spirituale, saldandolo con un progetto politico che appoggiava la creazione di uno Stato italiano unitario, non egemone sulla società civile e nello stesso tempo garante dei fondamentali diritti dei cittadini (specialmente di quelli proprietari). Dopo le ripetute condanne delle sue posizioni da parte delle gerarchie ecclesiastiche nell'Ottocento dovute all'incapacità della Chiesa e dei pontefici dell'epoca di affrontare gli inediti problemi che la società capitalistica andava ponendo al cattolicesimo la riabilitazione di Rosmini si rivelerà indispensabile, durante il Novecento, per l'opera di reinserimento del pensiero cattolico nel mondo moderno .
FILIPPO RONCHI
TOBIA R. TOSCANO, La tragedia degli ipocriti ed altre letture dantesche; Napoli, Liguori Editore, 1988, in 8, pp. 189. L. 22.000.
Il volume raccoglie una serie di studi danteschi nati in occasioni ed in tempi diversi. Per chi si occupa di Risorgimento, un certo interesse può avere l'ultimo di essi, Gennaro Schenardi (1813-1845) e gli studi danteschi di Gabriele Rossetti, testo di una relazione dell'autore al Convegno internazionale su / Rossetti tra Italia ed Inghilterra, tenutosi a Vasto nel 1982. Toscano rievoca, nel suo intervento, un episodio polemico poco noto, ma significativo. L'interpretazione dell'opera dell'Alighieri si caricò di sottintesi politici nell'ambito della battaglia culturale tra cattolici neo-guelfi e laici neo-ghibellini che caratterizzò il periodo risorgimentale. Osserva in proposito Toscano: Allo sguardo deluso dì una generazione delusa nelle sue attese di libertà, l'uomo Dante, ancor prima che il poeta, si offriva come compiuta incarnazione di eccezionale individualità, che le traversie dell'esilio ed il carattere fiero e solitario restituivano ad una prepotente attualità: non desta meraviglia pertanto se nella entusiastica adesione a Dante che caratterizza il secolo XIX [...] operi più frequentemente un transfert di tipo esistenziale, ma anche ideologico e politico, che non un rigoroso esame critico (p. 175). Gli studi danteschi di Gabriele Rossetti (1783-1854), poeta e patriota abruzzese padre del più celebre pittore pre-raffaellita Dante Gabriele, proscritto da Napoli nel 1821 perché carbonaro e rifugiatosi in Inghilterra dove divenne professore di italiano al King's College di Londra, furono segnati da questo processo di identificazione biografica. Egli, nelle sue ricerche, espose la tesi secondo cui tutta la poesia d'amore di Dante sarebbe stata costruita in base ad un gergo convenzionale. Sotto la finzione dell'amore per Beatrice, si sarebbero nascoste le idee iniziatiche di una sètta segreta, che avrebbe avuto speciali intenti politici e religiosi. Rossetti raccolse un gran numero di indizi per dimostrare questa ipotesi, ma benché fosse giusta la sua intuizione iniziale (e cioè l'esistenza di un livello simbolico nel linguaggio poetico medioevale) j egli errò nell'interpretare il carattere della presunta dottrina segreta, perché credette