Rassegna storica del Risorgimento

GUERRA ITALO-TURCA 1911-1912; MEZZANO SEBASTIANO LETTERE
anno <1992>   pagina <525>
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Libri e periodici 525
francesi o britanniche. Elezioni trattate dì frequente, si, ma come uno dei tanti momenti di un lavoro più vasto oppure, in numero rapidamente crescente, nel contesto di monografie di storia locale o regionale. Sebbene lo Schepis vi avesse attirato l'attenzione degli studiosi, lo stesso materiale statistico dell'800 e del primo '900 rimaneva a lungo sotto-utilizzato; un atlante storico delle elezioni di cui la Francia, la Gran Bretagna e la Germania, sia pure in modo diverso, dispongono da tempo, è opera cui, dopo un primo tentativo risalente agli anni '60 e rimasto incompiuto, soltanto ora sì sta accingendo un gruppo dì studiosi [...]. Anche la tutto sommato scarsa utilizzazione delle ricche fonti inedite per la storia elettorale costituisce un fatto eloquente . Così Ullrich.
Ecco perché va accolto con grande favore il presente lavoro, il primo frutto della collaborazione tra il personale dell'Archivio storico della Camera dei Deputati e un gruppo di archivisti dello Stato, impegnati nell'inventariazione scientifica del materiale che un ordine del giorno sottoscritto dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari e approvato dall'Assemblea di Montecitorio il 21 dicembre 1989 qualificò per un patrimonio culturale unico ed originale .
Poiché il sistema elettorale dell'Italia unita risale al 1848 quando, per rendere operante lo Statuto ottriato da Carlo Alberto (la cui piena efficacia era sottoposta, in forza di una disposizione contenuta nel preambolo, alla prima convocazione delle due Camere) era stata varata la legge elettorale del 17 marzo; e poiché, per altro verso, la prima legge elettorale elaborata, discussa ed approvata dal Parlamento italiano fu la n. 999 del 24 settembre 1882 (sia la legge n. 680 del 1848 sia le parziali modifiche emanate con decreto reale il 20 novembre 1859 ebbero invero origine extraparlamentare), i curatori di questo volume hanno con ragione ritenuto di pub­blicarvi la rassegna delle fonti relative alle proposte di riforma della legge elettorale presentate appunto dal 1848 al 1882.
Fatica oltremodo preziosa giacché permette agli studiosi di esaminare le serie documentarie Verbali degli uffici e Disegni e proposte di legge e incarti delle commissioni senza imbattersi nelle non poche difficoltà provocate vuoi dall'ambiguo sistema d'identificazione delle proposte usato nelle prime legislature , vuoi dall'attuale stato di conservazione e di ordinamento dell'archivio, che non consentono di avere un quadro preciso della documentazione prodotta e del modo in cui veniva conservata . Problemi aggravati dall'artificiale condizionamento dato ai fascicoli, assemblati in unità archivistiche indivisibili (volumi) in epoca certamente successiva a quella in cui i documenti furono prodotti e utilizzati a fini legislativi .
Troppe le carte accuratamente inventariate perché se ne possa trattare, anche molto sommariamente, in questa sede. Ci limitiamo dunque a segnalare la seconda parte del lavoro, interamente dedicata alla riforma elettorale del 1882 e impreziosita dalla pubblicazione dei verbali della Commissione per lo studio della riforma elettorale politica composta degli onorevoli Pasquale Stanislao Mancini, Giuseppe Mussi, Guido Baccelli, Domenico Berti, Benedetto Brin, Bruno Chimirri, Francesco Crispi, Pietro Lacava, Marco Minghetti, Giovarmi Nicotera, Antonio Starrabba di Rudinì, Quintino Sella che si riunì dal 7 giugno al 21 dicembre 1880. Si tratta, a nostro avviso, di documenti di singolare importanza, dal momento che condividiamo l'opinione di Ullrich sulla sotto­valutazione (perché poco studiata) della riforma del 1882 e del contrasto nella Sinistra fra il disegno di democratizzazione perseguito con la massima coerenza da Zanardelli e la linea del juste milieu realizzata col trasformismo depretisiano.
Auspichiamo dunque che la meritoria impresa proceda e che il palazzo di Piazza S. Macuto che ospita, in via definitiva, l'Archivio storico della Camera possa per conseguenza sempre più assolvere la sua funzione di luogo deputato alla cultura.
CLAUDIO SPIRONELLI