Rassegna storica del Risorgimento

GUERRA ITALO-TURCA 1911-1912; MEZZANO SEBASTIANO LETTERE
anno <1992>   pagina <527>
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Libri e periodici 527
11 criterio di fondo della sua filosofia civile sottolinea l'A. consiste nell'inter­pretazione degli interessi generali come interessi permanenti , ovvero riferiti all'uomo in quanto essere progressivo. Quando nelle Consideraiions of Representative Government Mill sceglie i criteit per definire il buon governo, avverte di dover prima definire l'idea di progresso. Usando una prospettiva esclusivamente statica, per esempio il concetto di ordine, si avrebbe un'idea di buon governo incompleta e di fatto un cattivo governo. Conservare l'ordine sociale è il mezzo, non il fine del buon governo. Poiché lo sviluppo delle virtù civili è la caratteristica del buon governo, è chiaro che il criterio ideale è racchiuso nella prospettiva futura più che nella difesa dell'esistente; il progresso è pertanto condizione dell'ordine e non viceversa.
L'indagine sul ruolo che ebbe il pensiero di John Stuart Mill nella costruzione della cultura politica e filosofica del liberalismo italiano dell'Ottocento, suggerisce interessanti possibilità interpretative. Questo saggio prende in esame il primo ventennio unitario, dalla fine degli anni cinquanta alla fine degli anni settanta. È infatti in questo periodo che il confronto con il pensiero di Mill si presenta più intenso e fruttuoso. Sono gli anni in cui si succedono i governi della Destra Storica, ma anche quelli in cui ha luogo la lunga corrispondenza tra Mill e Pasquale Villari, Quest'ultimo non fu soltanto interlocutore e amico di Mill. Pur se non assunse mai posizioni politiche altrettanto coraggiose, ne condivise le aspirazioni riformatrici e civili. Interpretò, è vero, la teoria milliana della higher class in termini paternalistici, ma ciò non gli impedì di conservare intatto l'impegno riformatore, quello stesso impegno che si smarrì in altri liberali del suo tempo. La filosofia politica di Mill fu direttamente coinvolta nel mutamento di indirizzo del liberalismo italiano: i suoi temi più caratte­ristici furono sottoposti ad una critica serrata e da ultimo stravolti o esplicitamente rifiutati. La ricostruzione dei dibattiti e delle polemiche sul decentramento, sulla rappresentanza proporzionale, sul suffragio femminile, sui rapporti tra Stato e società civile, sul metodo dell'economia politica, infine sull'utilitarismo i temi essenziali del liberalismo milliano permette di individuare le tappe e i momenti del declino delle aspirazioni riformatrici del liberalismo italiano. Se per Villari il liberalismo di Mill costituiva un modello cui guardare, per i liberali della generazione successiva diventò un residuo ingombrante.
GIAN BIAGIO FURIOZZI
L'estasi e l'offesa. Immagini di storia, di vita rurale e borghese del Gargano dall'Unità agli anni Cinquanta, a cura di Antonio Motta, Tommaso Nardella, Giuseppe Soccio. Saggi di ALFONSO MARIA DI NOLA, ANTONIO MOTTA, TOMMASO NARDELLA; Manduria (Taranto). Lacaita Editore, 1987, pp. 20, ili. 212. S.p.
Un'opera tutta da guardare, oltre che tutta da leggere, questo volume di grande formato realizzato sotto gli auspici della Comunità Montana del Gargano. Documentate pagine di saggistica a commento di ben 212 fotografie sulla vita nel Gargano dalla fine dell'Ottocento agli anni Quaranta e oltre.
Le immagini sono tutte in bianco e nero, evidentemente perché riprese in epoche nelle quali la fotografia a colori non esisteva o era assoluta rarità. Ma la qualità dell'opera non ne ha risentito. Il bianco e nero si addice infatti al crudo realismo di molte delle immagini pubblicate. Una fra tutte; l'arruolamento dei braccianti sulla piazza di Monte Sant'Angelo, scelti dal caporale tra i più robusti e ì più a buon mercato .
Provenienti da un ventaglio articolato di fonti, le fotografie prescelte si collocano