Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA ITALO-TURCA 1911-1912; MEZZANO SEBASTIANO LETTERE
anno
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1992
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pagina
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533
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Libri e periodici 533
nella seconda parte del volume in esame, dalla ripresa dell'Iniziativa cooperativistica su basi completamente rinnovate net settore della commercializzazione. Essa è stata importante non solo per l'impulso che ha dato all'economia frutticola, ma perché ha modificato sensibilmente una mentalità antica e radicata, segno del cammino percorso da quando la maggior parte della frutta era venduta all'incettatore sulla pianta, per l'imperizia o per il disinteresse dei contadini e dei proprietari, oltre che per la loro scarsa propensione al rischio. Nel quadro di forte pressione per un sistema cooperativo caratterizzato da grande energia propositiva e da autonoma vitalità economica, la Cooperativa Orto-frutticoltori di Cesena, sorta nel 1960, ha svolto un ruolo primario, in quanto capace di assistere i soci durante tutto il ciclo produttivo, di far prendere possesso ad essi delle moderne tecniche colturali, di orientarli sulla scelta produttiva in rapporto alle esigenze dei mercati e dei consumatori, di assisterli sui mercati per aumentare il potere di contrattazione e nello stesso tempo di essere elemento centrale e decisivo, per far avanzare le rivendicazioni dei lavoratori e rompere i limiti dell'economia familiare e di autoconsumo (p. 179).
All'appuntamento della campagna 1963, segnata da nuove difficoltà nei circuiti d'esportazione {il calo fu complessivamente per il Cesenate attorno al 25 per cento), la Cooperativa reagì con un processo di aggiornamento tecnico e riorganizzativo tale persino da consentire il pressoché totale riassorbimento dei cospicui aumenti dei costi (dai salari agli imballaggi ed alle spese generali). Migliorò, dunque, la capacità di adeguamento alla richiesta di un mercato fattosi più esigente anche per le direttive di controllo MEC sulla qualità, sugli aspetti fitosanitari, sull'igiene del prodotto relativamente ai residui tossici lasciati dagli insetticidi sulla frutta. La Cooperativa riuscì a superare abbastanza agevolmente, negli ultimi anni Sessanta, le difficoltà derivanti dall'eccedenza strutturale dell'offerta sulla domanda, che le stesse regolamentazioni comunitarie non contribuirono certo ad eliminare. Da un lato, infatti, sottolinea il Varai, si era avuto il forte impulso alla produzione, provocato dall'apertura dei mercati, senza che in Italia si operasse nel senso di uno sviluppo programmato della quantità e della qualità delle produzioni; dall'altro, l'istituzionalizzazione di interventi d'acquisto delle eccedenze da parte di organismi pubblici (l'AIMA) rallentò l'indispensabile avvio di una più accorta specializzazione. All'interno di una simile realtà, la Cooperativa cesenate poteva guardare con soddisfazione alla particolare forza acquistata nel settore ortofrutticolo, grazie al costante aggiornamento su tecniche produttive e gusti del consumatore. Gli anni Settanta, nonostante l'andamento altalenante delle vendite, furono piuttosto positivi per la Cooperativa, che si adoperò per una maggiore standardizzazione delle confezioni, per un'ulteriore specializzazione del personale, per un miglioramento nel sistema dei trasporti, per una responsabilizzazione del personale, per uno snellimento delle operazioni di scarico, pesatura e campionatura. Nel decennio Ottanta, la Cooperativa ha attuato un più efficace rapporto diretto con la distribuzione, saltando tutti i passaggi presenti nella frastagliatissima rete distributiva italiana, ed ha accresciuto la sua presenza nelle grandi catene di distribuzione operanti sui mercati dei paesi esteri.
I successi conseguiti dalla Cooperativa Orto-frutticoltori dimostrano, conclude il Varai, che l'agricoltura cesenate era ed è in condizione di approntare tutti gli strumenti adatti per rispondere all'incalzare di novità, quali la crescente attenzione all'integrità sanitaria delle produzioni, la continua evoluzione dei gusti, una concorrenza ancora pia vivace portata dall'interno stesso della CEE, dove dal 1985 operano a pieno titolo anche Spagna e Portogallo. La scelta di mettere a fuoco in particolare Cesena e le sue campagne non è, quindi, né riduttiva né artificiosa, in quanto consente di seguire lo sviluppo di un'economia frutticola, caratterizzata da un movimento graduale e non rettilineo, frutto del convergere degli sforzi di una collettività di protagonisti intorno ad idee e realizzazioni perseguite tenacemente, fino al conseguimento di risultati economici di vasta portata e dai marcati risvolti sociali.
VITTORIA FERRANDINO