Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA ITALO-TURCA 1911-1912; MEZZANO SEBASTIANO LETTERE
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1992
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542
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542 Libri e periodici
ai manifesti ungheresi, tedeschi, italiani materiali che appartengono all'ottimamente riorganizzato Museo della guerra di Gorizia, allo Stato Maggiore dell'Esercito, ai M usci del Risorgimento di Roma e di Milano, al Museo della Guerra di Budapest ed all'archivio di Dortmund. Duecento tra le più significative immagini esposte sono ora riprodotte nel catalogo, che però non segue precisamente il percorso della mostra, ma tratta alcuni temi specifici: c'è un'accurata ricognizione nell'archivio dello Stato Maggiore Esercito di Donatella Porcedda per ricostruire la storia del Servizio Propaganda durante la guerra; c'è una guida ai manifesti ungheresi (M. Zaplotnik) e a quelli tedeschi (A. Martina), alla cartolina postale (P. Delbello), ai maestri italiani dell'illustrazione attivi nei giornali di trincea (M. Masau Dan) molto interessante su Sironi forse distratta su Cambellotti (su cui ora Cambellotti illustratore, a cura di Mario Quesada, Roma, De Luca, 1991).
Una delle prime sale della mostra era interamente dedicata alla riscoperta di un illustratore, Amos Scorzon, la cui produzione si svolge con continuità nell'arco dell'intero conflitto coprendo il complesso ventaglio di argomentazioni della propaganda di guerra con satira mordente .
Meno interessante il taglio un po' tecnologico e distante delle introduzioni dovute a N. della Volpe (già autore di Esercito e propaganda nella Grande Guerra, Roma, 1989) e a A. Sema: lascia perplessi trattare la psicologia e le ideologie delle masse combattenti ricordandosi solo casualmente di fucilazioni (p. 67) e di ammutinamenti (p. 55).
ETTORE TANZARBLLA
MARIA RYGIER, La Franc-Magonnerie italienne devant la guerre et devant le Fascisme, (Paris, 1930). Ristampa anastatica. Saggio introduttivo di Aldo A. Mola (Masso* nismo: storia e fonti, 3); Bologna, Arnaldo Forni, 1990, in 8, pp. XV-431. L. 68.000.
Con un breve ma esauriente saggio introduttivo di Aldo A. Mola in cui viene tracciato un profilo a tutto campo dell'autrice del volume {Maria Rygier: /' unico uomo della Massoneria italiana in esilio?, pp. V-XV), viene stampata per la prima volta in Italia, sia pure solo in anastatica, un'opera apparsa per la prima volta a Parigi nel gennaio del 1930. Si tratta di un gros livre, un corposo ed avvincente pamphlet di oltre quattrocento pagine, in cui l'Autrice traccia un quadro approfondito della Massoneria italiana, focalizzando la propria attenzione in modo particolare sul sofferto periodo che va dalla conclusione della Grande Guerra alla sua messa al bando (1925) e da cui emergono in pieno le doti di combattività e di coraggio di quella che Mola nel titolo del suo saggio introduttivo definisce forse provocatoriamente ma con felice espressione l'unico uomo della Massoneria italiana in esilio*.
Nata a Firenze nel gennaio del 1885, Maria Rygier crebbe in un'atmosfera di piena libertà, assicuratale dal padre, uno scultore polacco naturalizzato italiano di ampie vedute, che le corrispondeva un assegno mensile. Nel 1904 aderì all' Avanguardia socialista di Arturo Labriola e Walter Mocchi; fu redattrice a Milano del giornaletto sindacalista rivoluzionario Lotta di classe e, assieme a Filippo Corridoni, fondatrice del foglio antimilitarista Rompete le file!, la cui pubblicazione le costò nel 1908 alcuni mesi di carcere. Ardente femminista ante luterani, si battè con estremo vigore per l'emancipazione femminile, il riconoscimento del diritto di voto alle donne ed il divorzio (fondò, tra l'altro, il menale di educazione La donna libertaria). Nel 1913