Rassegna storica del Risorgimento

BORBONE CARLO DI, PRINCIPE DI CAPUA; ZUPPETTA LUIGI
anno <1993>   pagina <5>
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Luigi Zuppetta e il principe di Capua 5
spostò la sua attenzione da Napoli alla Sicilia, la terra borbonica più vicina a quella che stava oramai diventando la sua residenza stabile, Malta. Non abbiamo dati che ci consentano di sapere se Zuppetta dalla fine del 1843 a tutto il 1844 abbia fatto causa comune con gli esuli democratici presenti nell'isola, ma proprio l'assenza di tali dati ci convince della sua voluta autonomia di studioso che desiderava unicamente creare le pre­messe per un ritorno in patria. Crollate queste speranze, egli decise di rompere l'isolamento che lo separava dagli altri esuli e di porre la sua capacità giuridica al servizio della causa del principe di Capua, per 51 quale da anni si parlava di aspirazioni al trono siciliano, aspirazioni che il separatismo siciliano alimentava e teneva vive pur senza troppo entusiasmo.
La biografia del principe di Capua è alquanto bizzarra e tale da non suscitare particolare interesse per gli studiosi, con la sola eccezione (ma non per gli anni che ci interessano) di Ruggero Moscati.6) Eppure, nonostante una personalità di così poco rilievo, Carlo di Borbone, fratello di re Ferdinando, suscitò ampie speranze, specie in Sicilia egli era nato a Palermo di potersi contrapporre al fratello e di liberare l'isola per guadagnarsene la sovranità. Pur se il più delle volte queste speranze erano strumentali servirsi di Carlo per creare fastidi interni ed inter­nazionali a Ferdinando, senza pensare minimamente alla Corona di Sicilia non si può ignorare tuttavia che esistettero per più di dieci anni e che ebbero una certa consistenza, specie in Sicilia. Vi è certamente una cesura tra la personalità del principe e le speranze da lui suscitate, ma uno studio di tale tematica penso che possa aprirci nuovi orizzonti su quel variegato mondo moderato siciliano che si agitava, spinto da diverse sollecitazioni, in quel difficile decennio che dal 1837 arriva alla vigilia del 1848.
Abbiamo parlato di una cesura tra la realtà umana del principe e le speranze che si riponevano sulla sua persona: il più importante tentativo di superare tale cesura fu operato proprio da Zuppetta, e la pericolosità dell'operazione ci è testimoniata, come vedremo, dall'aspra e violenta reazione che il Governo napoletano riservò al tentativo, con una inusuale determinazione che portò al fallimento degli intenti di Zuppetta, ma che comunque diede a quest'ultimo una notorietà sul piano politico nazionale e al principe una boccata di ossigeno per i propri problemi personali.
Vediamo dunque più da vicino la breve storia dell'incontro e della collaborazione tra Zuppetta e il principe di Capua: questi, come è noto, si era innamorato nell'inverno del 1835 di una giovane irlandese, Penelope Smith, e, di fronte al divieto al matrimonio imposto dal fratello, nel
6) RUGGERO MOSCATI, Borbone Carlo di, prìncipe di Capita, in Dizionario bio­grafico degli Italiani, voi. XII, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1970, p. 488. Si vedano anche, dello stesso Moscati, La candidatura del principe Carlo di Borbone al trono greco Napoli, 1932, e La questione greca e il governo napoletano, in Rassegna storica del Risorgimento, a. XX (1933), pp. 21-49. A parte i lavori di Moscati, ci si deve rinviare ancora a IRMA AKCUNO, Vita d'esìlio di Carlo di Borbone principe di Capua, in Samnium, a. V (1932), pp. 188-291, e a. VI (1933), pp. 89-105.