Rassegna storica del Risorgimento
BORBONE CARLO DI, PRINCIPE DI CAPUA; ZUPPETTA LUIGI
anno
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1993
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pagina
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Luigi Zuppetia e il principe di Capita 7
trionfante romanticismo, dal fatto che la prima causa scatenante di norme e provvedimenti tanto discussi era l'amore contrastato per una borghese irlandese. Abbiamo già detto della parentela di Penelope Smith col Palmerston: Zuppetta, quindi, schierandosi per il principe contro Ferdinando II, poteva mettere in miglior mostra il suo sapere giuridico, si poneva in sintonia con il sentimento popolare dei maltesi e si guadagnava la simpatia della dirigenza britannica. A questi vantaggi, assai importanti per un esule che doveva oramai guardare a Malta come ad una residenza stabile, si univa inoltre quello di unirsi al fronte antiborbonico degli altri esuli, rinnovando le speranze per una soluzione moderata e interna al Regno, dopo i fallimenti dei progetti di Nicola Fabrizi in Romagna e Sicilia e, soprattutto, del tentativo, ritenuto mazziniano, dei fratelli Bandiera in Calabria. Zuppetta colse al balzo l'occasione propizia per essere contemporaneamente gradito alla società maltese e punto di riferimento per nuove iniziative liberali tra gli scoraggiati esuli del Regno borbonico.
L'intesa, anche personale, tra Zuppetta ed il principe di Capua fu immediata: 9> Zuppetta divenne di fatto il responsabile unico delle mire del suo illustre cliente, soppiantando la vecchia cerchia di segretari e consiglieri e preparando di suo pugno le lettere che il pretendente al trono di Napoli firmava senza discussioni. Il 4 aprile 1846, tre mesi dopo l'arrivo a Malta del principe, Zuppetta prendeva l'iniziativa di far scrivere al suo protetto una lettera conciliativa alla regina madre, in cui si dichiarava disponibile a riprendere le trattative per un accordo con il fratello. Il 23 aprile lo stesso Zuppetta faceva uscire il primo numero di un giornale, con l'intento di farne l'organo dei seguaci del principe di Capua: il titolo del giornale era emblematico Giù la tirannide! Voce di paese Ubero nato dagl'insulti a' diritti altrui , ma ancor più significative erano le locandine poste a destra e a sinistra della testata. L'una (recitava: Il Leone della libertà riposava. Prezzolati apostoli della tirannide, voi lo avete provocato! seguita dall'altra che reiterava il concetto: La Medusa del dispotismo era coverta. Prezzolati apostoli della tirannide, voi avete rimosso il velo che la copriva! . L'impostazione grafica del giornale lasciava pochi dubbi sul tono generale che il suo fondatore avrebbe dato al settimanale: si trattò subito di violenti attacchi a Ferdinando II e al ministro Del Carretto e di una recisa difesa giuridica delle rivendicazioni del principe di Capua.10)
Le valenze politiche delle iniziative intraprese da Zuppetta non sfuggirono al console napoletano a Malta, Ramirez, il quale ne fece oggetto di preoccupate valutazioni a Napoli. A Napoli re e Governo si resero conto della pericolosità di quanto avveniva a Malta: la regina madre fu quindi sollecitata a rispondere al figlio lamentando che cattivi
9) I documenti borbonici datano al marzo 1846 l'inizio del rapporto tra i due: EGILDO GENTILE, Fonti documentali degli Archivi napoletani. Malta nelle carte dì polizia dal 1831 al 1847, in Archìvio storico di Malta, a. XI (1940), pp. 227-235; a. XII (1941), pp. 31-68. L'indicazione del marzo 1846 6 nella seconda parte alla p. 53.
1 V. BONELLO, op. cil,, p. 55, e le copie del giornale ritrovate.