Rassegna storica del Risorgimento

BORBONE CARLO DI, PRINCIPE DI CAPUA; ZUPPETTA LUIGI
anno <1993>   pagina <8>
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8 Romano Ugolini
consiglieri impedissero l'accordo tra i fratelli Era una replica che non considerava che oramai Zuppetta teneva ambo le chiavi del cor del principe e che quindi essa si rivelava infelice e tale da trasformarsi in un boomerang per la Corte di Napoli: Zuppetta, leggendola, si rese conto dell'importanza che la regina madre gli assegnava e ne fu galvanizzato nel preparare la controreplica; questa fu spedita il 4 maggio11) ed era una lettera di grande abilità politica: iniziava con l'appello alla madre, chiedendone la protezione nella sventura , per poi passare rapidamente ad una difesa dello Zuppetta stesso: Voi mi accusate dà essere influenzato da un inimico mio. Ma come può accogliere il veleno della nimistà chi predica la giustizia, pratica la predicata giustìzia, e si addolora della iniquità de' mortali? Dite invece che tra la ragione ed il re i nefandi ministri hanno sollevato una barriera impenetrabile, per loro mire private. Dite che sarebbe mestieri che la vostra materna autorità rovesciasse questa barriera, e scuotesse innanzi a' guardi allucinati del re la scintillante fiaccola della ragione . Si passava poi al punto fondamentale della lettera: la proposta di trattative condotte a Malta, per conto dei fratelli, rispet­tivamente da Zuppetta, da una parte, e da un numero illimitato di giuristi dall'altra; ma lasciamo allo stesso Zuppetta il compito di esprimerla: Il re farà grazia di spedire a Malta un numero di giureconsulti di sua piena confidenza. Costoro si metteranno in conferenza con me che non sarò assistito che dal solo PROFESSORE ZUPPETTA. Con tutta pacatezza discuteremo sopra ogni punto delle offerte; e come son persuaso che non dovrò penare molto per dimostrarle onninamente antilegali e capric­ciose, così si stabiliranno colle leggi sugli occhi e con Dio nel cuore le vere offerte da presentarsi, accompagnate dalle corrispondenti motiva­zioni. Le nuove offerte progettate verranno tantosto umiliate al re, il quale, trovandole animate dalla più severa giustizia, spero non ricuserà di abbracciarle.
Che se poi il re non volesse assentire alla scelta di questo mezzo pacifico e cristiano, dovrebbe non dolersi che le controversie tra lui e me venissero definite da' tribunali competenti, colle forme consuete de' giudizi e col Ubero esercizio del loro ministerio.
La lettera era, sia ben chiaro, scritta, firmata e spedita dal principe di Capua, ma a Napoli nessuno si fece illusioni sul vero autore, il cui stile risultava inconfondibile. Ma Zuppetta, vista la preoccupazione che nella Corte aveva destato la prima lettera quando era stata seguita dal­l'uscita del suo giornale, mise in opera un vero e proprio coup de théàtre e pubblicò integralmente la lettera nel quarto numero di Giù la tirannide! Ciò avveniva alla fine di maggio: il mese successivo Palmerston ritornava alla guida del Governo britannico facendo presagire un nuovo potente appoggio alle iniziative di Zuppetta: difatti il Ramirez non fece che inviare dispacci a Napoli sottolineando come non passasse giorno in cui sulla stampa maltese apparissero articoli in favore del principe di Capua e contro il malgoverno di Ferdinando II. H sobillatore era indicato
U) LUIGI ZUPPETTA, op. cit., pp. 109-111. Il corsivo delle citazioni è dello stesso Zuppetta.