Rassegna storica del Risorgimento

DE SANCTIS FRANCESCO
anno <1993>   pagina <16>
immagine non disponibile

16
Antonio Carrannante
Ma ciò che è più importante in una dottrina, è la sua influenza sulla vita , diceva il De Sanctis nella sua conferenza sul darwinismo nell'arte, del marzo 1883; e io proporrei di rileggere attentamente questa pagina, e di tenerla bene a mente, perché contribuirà, speriamo, ad impostare con chiarezza il nostro problema,
Una volta il nostro spirito era disposto a cercare le idee e i concerti nelle cose, V esprit des choses [...]. Oggi prendiamo un vivo interesse a studiare le cose in se stesse nella loro esteriorità, nella loro natura, nella loro vita. La base dei nostri studii erano grammatiche, rettoriche, logiche, metafisiche, cioè a dire i segni e d concetti delle cose; oggi chimica, storia naturale, anatomia, fisiologia, patologia non sono più studi speciali, ma fanno parte della cultura generale, e senti la loro influenza nella scienza, nella letteratura, nell'arte, e fino nella vita comune. Nelle scuole popolari si è introdotta come parte principale la lezione delle cose e il metodo intuitivo. Non ci basta studiare le cose sui libri; vogliamo guardarle nel libro vivo della natura; prendiamo gusto all'osser­vazione, alle esplorazioni, all'esperienza; vogliamo il laboratorio anche nelle scienze dette spirituali, come nella filologia e nella giurisprudenza; siamo noi laboratorio a noi stessi, persuasi che il maestro non ci dà la scienza bella e fatta; la scienza vogliamo cercarla ed elaborarla noi, vogliamo vederla non come è fatta, ma come si fa fi
Dove si vede chiaramente che al De Sanctis non interessa o almeno non interessa in maniera precipua la validità d'una dottrina, quanto piuttosto la sua capacità di contribuire alla formazione d'una cultura la più. larga e profonda possibile, e quindi alla formazione della personalità umana.
Proprio alla formazione del carattere , della personalità umana, tendeva l'insegnamento desanctisiano, sia nei suoi risvolti individuali, sia in quelli politico-sociali; e questa formazione del carattere doveva far leva suU' orgoglio . Perché, come diceva il De Sanctis nel suo Discorso a' giovani del febbraio 1848, ci sono due tipi d'orgoglio: quello che nasce da avventatezza e quindi da debolezza d'animo; ma c'è anche quello che nasce dalla coscienza delle proprie possibilità e dei propri diritti, ed è quindi di natura più nobile:
Vi è un nobile orgoglio di un uomo o di un popolo, quando memore di se stesso, e giudicandosi non da quello che egli è tenuto, ma da quello che egli si sente di essere, osa mirare in faccia coloro che gli stan sopra, ed hanno 'il nome di grandi, e dire: ' Voi siete più fortunati, ma non più grandi di me '. Il giorno che egli avrà quest'orgoglio, la vita in lui si sveglia e risorge [..J. Signori, l'Italia ha bisogno di quest'orgoglio; e voi pure, o giovani, ne avete bisogno. Tanti anni si è travagliato a deprimervi! .5>
4) Cr. FRANCESCO DE SANCTIS, // darwinismo nell'arte. Conferenza tenuta a Roma 1*11 marzo 1883 e a Napoli il 30 marzo, al Circolo Filologico, in FRANCESCO DB SANCTIS, Scritti pedagogici, a cura di NINO SAMMARTANO, Roma, Armando, 1959, pp. 205-206.
5) Cfr. FRANCESCO DE SANCTIS, Discorso ai giovani, in Positivismo pedagogico italiano, voi. I: De Sanctis, ViUari, Gabetli, a cura di DINA BERTONI JOVINE con la collaborazione di Renato Tisato, Torino, U.T.E.T., 1973, p. 85.