Rassegna storica del Risorgimento

DE SANCTIS FRANCESCO
anno <1993>   pagina <21>
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Francesco De Sanctis educatore e ministro
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breccia negli animi e nelle menti di quei ragazzi. E leggiamo, anche qui con la necessaria larghezza, quest'altra pagina, rimasta giustamente famosa:
passata la prima foga, m'accorsi che in certi momenti quei giovinetti mi prestavano attenzione, quando sentivano da me qualche fatterello, o qualche spiegazione chiara, o qualche lettura piacevole o commovente, e allora stavano cheti come olio, e talora i più curiosi davano sulla voce ai più impertinenti e distratti. Pensavo: il torto non è tutto loro, ma è anche un po' il mio, che non so interessarli ,B>
Ed ecco l'abbandono, o per dir meglio il superamento dello studio tradizionale della grammatica;
In pochi mesi mi sbrigai della grammatica, e capii che lo studio della grammatica così come si suol fare, per regole, per eccezioni e per casi singoli, è una bestialità piena di fastidio, sì che metteva in furore i giovani, quando sentivano dire: ' Ora veniamo alla grammatica ' .
Quello studio tradizionale della grammatica, in realtà, era diventato inutile, soprattutto perché i giovani erano ormai maturati e cresciuti:
andavano appresso alle cose e non alle parole; e scelsi allora dei brani, nei quali la materia fosse interessante, spiegando loro il senso e il nesso delle idee, e le gradazioni più delicate del pensiero, incarnato nelle parole .
D'altra parte, fin dal 1847, quando era stato incaricato di condurre un'ispezione in una prima classe di quel Collegio militare di Napoli dove insegnava fin dal 1839, il De Sanctis aveva criticato a fondo il metodo tradizionale dell'insegnamento grammaticale, fondato su di un elenco più o meno lungo di regole mandate a memoria, ed aveva insistito sulla necessità di abbandonare
il metodo tenuto finora di far imparare ai ragazzi parola per parola il testo. Un tale metodo ha invero in sé del brillante e del sorprendente: poiché alla gente volgare ed inesperta dell'educazione soda dei giovani piace e sembra maraviglioso udire fanciulli recitare una lunga lista di regole con quella fran­chezza che è propria di un uomo. Ma che altro sono costoro, se non macchine che obbediscono ai movimenti impressi loro dalla memoria? Ecco perché questo metodo è stato ormai proscritto da -tutte le scuole ben regolate, come quello che stanca la memoria ed ammazza l'intelligenza fin nel suo nascere; e che abitua i giovani a parlare senza pensare, abitudine funesta, che è la cagione più feconda di errori, prodotti negli uomini da una pedantesca educazione.14)
W Ivi, pp. 71-72. Le due citazioni seguenti sono tratte, la prima da p. 72 e la seconda da p. 73.
J4) Cr. FRANCESCO DB SANCTIS, Ispezione sull'insegnamento al collegio militare, in Positivismo pedagogico italiano, voi. I, cit., p. 80.