Rassegna storica del Risorgimento

DE SANCTIS FRANCESCO
anno <1993>   pagina <22>
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Antonio Carrannanle
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Se si vuole avere la misura di quanto concretamente, e non astratta­mente, il De Sanctis .pensasse alla libertà d'insegnamento e alla seco­larizzazione della scuola, si rileggano i documenti da lui redatti come ministro della Pubblica Istruzione; e si riveda in particolare la lettera indirizzata ad Antonio Racheli, che era stato nominato dal De Sanctis delegato straordinario nella provincia di Bari. La lettera, databile a subito dopo il marzo 1861, ribadiva che la condizione di sacerdote non doveva essere considerata di per sé pregiudizievole per l'insegnamento. Solo, il governo ci teneva alla direzione laica delle scuole statali:
I preti, sono cittadini come tutti gli altri, e in codeste provincie ce ne sono dei bravi e onesti e capaci che fanno onore all'insegnamento. Ella dunque può proporre liberamente gli insegnanti senza guardare al colore delle vesti. L'intenzione del governo è che la libertà dell'insegnamento sia applicata a tutti gli ordini di cittadini. Ciò che solo non possiamo permettere, è che gli stabilimenti governativi sieno affidati alla direzione e amministrazione dei frati.15)
Né al De Sanctis poteva sfuggire tutta l'importanza di un migliora­mento delle condizioni di vita dei maestri:
Ma provveduto alla bontà dei maestri, ragion vuole che la loro condizione sia tale da poter fermare l'animo in questa via e pensare a percorrerla con dignità e onore. Concedere ad essi un soldo, che renda tollerabile la loro esistenza, assicurare la lor sorte nella vecchiezza, avanzarli a soldi maggiori secondo il loro merito e i loro servigi, aprire soprattutto a questa professione un modesto avvenire, che lo zelo non stimolato da speranza vien meno; ecco i provvedimenti che ha preso la Commissione per rendere men trista la sorte de* maestri primari .16)
Non solo il De Sanctis era persuaso che occorresse migliorare le condizioni economiche degli insegnanti, ma si preoccupò anche, come ministro, di garantirne la massima libertà di scelta all'interno dei pro­grammi di studio, e di salvaguardarne la dignità professionale, raccoman­dando, ad esempio, nella circolare dell'8 novembre 1861, n. 112, indirizzata ai Provveditori, di reprimere con severità ma anche con riguardo l'abuso da parte degli insegnanti di impartire ripetizioni a studenti che si sareb­bero poi giudicati negli esami. E voi, recitava dunque la circolare del De Sanctis, raffrenando gli abusi, mostrerete ad un tempo con ogni maniera di riguardi l'alta considerazione in cui il governo tiene questa benemerita classe di cittadini degni di riverenza presso tutte le nazioni civili .17)
15) cfr. FRANCESCO DE SANCTIS, Scritti e discorsi sull'educazione, cit., p. 77.
tè) Cfr. FRANCESCO DE SANCTIS, Rapporto sul progetto di legge per il riordinamento dell'Istruzione primaria, in Scritti pedagogici, cit., p. 98.
P) Cfr. FRANCESCO DE SANCTIS, Scritti e discorsi sull'educazione, cit.. p. 79.