Rassegna storica del Risorgimento

DE SANCTIS FRANCESCO
anno <1993>   pagina <23>
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Francesco De Sanctis educatore e ministro
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Alla formazione dei maestri, d'altronde, il De Sancits pensò sempre come ad uno dei problemi più urgenti da affrontare. Fu proprio lui, non a caso, a dare nuovo sviluppo, anche in senso democratico, nell'agosto del 1878, a quelle conferenze pedagogiche, istituite dal ministro Berti con due decreti del 1866, continuate dal Baccelli e rianimate vigorosamente dal Coppino con le conferenze di ispettori al Museo di Roma. Con le conferenze didattiche regionali (nel 1880) il De Sanctis volle diffondere ed estendere la partecipazione ai maestri, per evitare i difetti di centra­lismo, scarsa aderenza alla concreta e pratica vita scolastica, che le conferenze degli ispettori avevano inevitabilmente evidenziato.18)
In questo quadro va inserita l'importanza che assumono, nel pensiero del De Sanctis, le Scuole normali, che non dovevano servire soltanto all'addestramento di maestri capaci (tanto che per lui una scuola elemen­tare non poteva quasi esistere senza una corrispondente scuola normale), ma anche al loro aggiornamento continuo e sistematico:
I nostri maestri in genere hanno un grave difetto, il quale basta esso solo a rendere un uomo spregevole, ch'è quello acquetarsi non difficilmente alle dottrine imparate, e rimanersi inerti, quasi acqua stagnante, in quel medesimo circolo, per modo che, ripetendo sempre lo stesso per materiale abitudine, ei finiscono col trasmutare quasi in mestiere questa nobilissima arte. Lo scopo della scuola normale è di porre efficace compenso a questo gravissimo male .I9>
Né il De Sanctis mostrava di meravigliarsi della scarsa frequenza fatta registrare dalle scuole magistrali maschili, sapendo e confessando, senza inutili ipocrisie, quanto poco la professione di maestro, e in genere di insegnante potesse allettare (allora come ora, del resto) un giovane con un minimo di ambizioni e di capacità:
Ma io osservo anzitutto diceva il De Sanctis rispondendo alle interrogazioni parlamentari in sede di discussione del bilancio della P. I. per il 1878, durante la sua seconda esperienza di Ministro che le scuole normali, o magistrali maschili, lasciano a desiderare molto quanto al numero degli allievi. E si capisce: perché, con le agevolezze che hanno gli uomini a procurarsi la sussistenza, non può essere un gradito ideale per costoro di andare a finire la vita in villagi piccoli, incolti, dove non sono apprezzati e dove sono parlottati tra lotte d'interessi che si mascherano sotto differenze politiche.20)
Perché il De Sanctis dimostrò sempre una straordinaria sensibilità, un particolare rispetto e considerazione verso i problemi dei giovani.
18) Per questi problemi, cfr, LANFRANCO ROSATI, L'esperienza delle conferenze pedagogiche, in Cultura e Scuola, n. 55 (luglio-settembre 1975), pp. 64-79. Dello stesso autore si tenga presente lo scritto su Le conferenze pedagogiche. Una esperienza di aggiornamento degli insegnanti, Arezzo, Facoltà di Magistero, 1975.
P) Cfr. FRANCESCO DE SANCTIS, Rapporto sul progetto di legge per lo stabilimento delle scuole normali primarie, in Scritti pedagogici, cit, p. 108.
2p) cfr. FRANCESCO DE SANCTIS, / partiti e l'educazione delta nuova Italia, Torino, Einaudi, 1970, p. 223.