Rassegna storica del Risorgimento
DE SANCTIS FRANCESCO
anno
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1993
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pagina
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26
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Antonio Carrannante
mente. Voi dovete avvezzarvi a pensar col vostro capo, a trovare il vero, a sentir la gioia d'averlo trovato voi stessi.25)
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Il 13 aprile 1861 il De Sanctis pronunciava alla Camera il suo primo discorso da ministro della Pubblica Istruzione: un discorso tutto pieno di buoni propositi (e come avrebbe potuto essere altrimenti?); e tuttavia importante per delineare quale sarebbe stato l'indirizzo della sua politica scolastica.26)
Lo sviluppo dell'istruzione elementare era il primo punto su cui si soffermava l'attenzione del nuovo ministro. L'ignoranza, come scrisse Giuseppe Talamo, appariva al De Sanctis l'alleata più potente della reazione, la condizione stessa perché la reazione esistesse tra gli strati della popolazione più interessati a sollecite riforme, e l'istruzione l'unico modo per trasformare la plebe in un popolo Ubero .27)
La legge Casati, a giudizio del De Sanctis, andava profondamente modificata, ma quel cambiamento minacciava di essere, per le caratteristiche tutte italiane della lotta politica e parlamentare, troppo lento; per questo occorreva comunque convivere per qualche tempo con la legge Casati, cercando di applicarla con la maggior chiaroveggenza ed elasticità possibile, per ottenere tutto il bene che se ne poteva ottenere:
Io ho già incaricato il Consiglio superiore di pubblica istruzione annunciava di De Sanctis in quel suo discorso d'esordio di esaminare la legge Casati, perché proponga tutti i miglioramenti immediatamente attuabili che si possano fare a quella legge; ed intanto, bisogna che io non ve lo nasconda, ned dobbiamo rassegnarci a vivere per qualche tempo ancora colla legge Casati.28)
Tanto più che il De Sanctis, da politico consumato, sapeva troppo bene che una legge, di per sé, non è sufficiente, nel bene e nel male, a determinare una situazione di fatto, su cui influiscono fattori storici secolari, condizioni economiche e sociali ben più pesanti di tutti gli articoli e commi d'una qualsiasi legge.
E c'era poi il problema della farraginosità dei regolamenti che inceppava ogni buona volontà ed ogni iniziativa:
25) cfr. FRANCESCO DE SANCTIS, A' miei giovani, Discorso, in Positivismo pedagogico italiano, cit., p. 138.
26) Per un inquadramento di questo discorso, che si può leggere in FRANCESCO DE SANCTIS, // Mezzogiorno e lo Stato unitario, a cura di F. FERRI, Torino, Einaudi, 1950, pp. 87-100, cfr. GIUSEPPE TALAMO, Francesco De Sanctis politico e altri saggi, Roma, De Santìs, 1969, pp. 84-91.
2T) Cfr. GIUSEPPE TALAMO, op. cit., p. 85.
28) cfr. GIUSEPPE TALAMO, Francesco De Sanctis ministro della pubblica istruzione (1861-1862), Roma. Libreria Editrice De Santìs, 1968, p. 79. La citazione seguente è tratta da p. 85.