Rassegna storica del Risorgimento

DE SANCTIS FRANCESCO
anno <1993>   pagina <27>
immagine non disponibile

Francesco De Sancite educatore e ministro
27
Noi è ancora il De Sanctis che parla alla Camera abbiamo innanzi un sistema radicato in consuetudini secolari; noi abbiamo un cumulo di rego­lamenti, che formano come un'avanguardia di carta a questo sistema; noi abbiamo una folla di autorità scolastiche, una folla di uomini cresciuti nell'antico sistema; abbiamo una burocrazia organizzata; abbiamo, vorrei scegliere una parola dolce, dei consorzi d'uomini, stretti in alleanza difensiva ed offensiva a favore di questo sistema .
Non deve perciò sorprendere che su questo problema della burocrazia il De Sanctis insistesse, ora in toni ironici ed arguti, come nel suo discorso parlamentare (Guardate un po'. Ho trovato nel Ministero un cumulo di regolamenti, i quali, vi dico la verità, mi hanno spaventato e mi son detto: - Piuttosto che ficcarmi in capo questa roba, vorrei gittare per la finestra dieci .portafogli'. Che cosa ne è avvenuto? Questi regola­menti, ammassati gli uni sugli altri dalle precedenti amministrazioni, a poco a poco hanno costituito una specie di scienza arcana), ora in toni più amareggiati, come in certe 'lettere private: Sono disgustato , scri­veva ad esempio al cugino Giovanni sul finire di ottobre 1860 di questo Ministero di Pubblica Istruzione, dove ho a combattere con tante miserie e tanti intrighi. È una croce che spero presto gittarmi di dosso. Non è possibile fare alcun bene in così poco spazio di tempo.
È quella che gli studiosi hanno chiamato la sensibilità amministra­tiva del De Sanctis:
Deve ancora ascriversi a onore del Nostro, quella particolare sensibilità amministrativa che, sin dai primi anni della vita unitaria italiana, lo rese subito consapevole della lentezza e macchinosità delle strutture burocratiche, scarsamente efficienti; le quali, perciò, richiedevano un più razionale rimodernamento degli uffici e dei servizi del Ministero, per uscire diceva il De Sanctis da quella lunga malattia della scuola italiana, che si era fatta cronica, 'per troppo zelo dei medici'. Contrario, di fatto, alla smaniosa invadenza delle procedure, delle circolari e dei più minuti interventi regolativi da parte degli organi centrali, il Nostro aveva studiato e predisposto, per suo conto, una politica scolastica di largo decentramento amministrativo, per effetto della quale, non poche delle attribuzioni ministeriali andavano gradatamente trasferite alle autorità locali o provinciali, didatticamente più capaci.301
Risulta importante, sotto questo punto di vista, la circolare del 31 agosto 1861, diretta dal De Sanctis ai Rettori, Delegati straordinari. Provveditori, Ispettori.31)
Intanto, perché quella circolare dimostra che lo stesso De Sanctis, nel momento in cui adottava misure di decentramento , non si nascon-
29) cfr. FRANCESCO DE SANCTIS, Epistolario (1859-1860), a cura di GIUSEPPE TALAMO, Torino, Einaudi, 1965, p. 599.
30) cfr. GUIDO CALOGERO, Francesco De Sanctis educatore e pedagogista, Cosenza, Pellegrini, 1968, pp. 84-85.
31) cfr. GIUSEPPE TALAMO, Francesco De Sanctis ministro, cit,, pp. 112-114. Le due citazioni seguenti sono tratte da p. 112.