Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI VINCENZO; ITALIA RIFORME AMMINISTRATIVE 1887-1890
anno
<
1993
>
pagina
<
36
>
36
Vincenzo G. Pacifici
molteplici, quella crispina è tutta dominata dall'opera personale di lui, dalle sue vedute, talora originali, talora frutto di vecchi convincimenti della Sinistra, mai però semplici deduzioni da principi astratti non saggiate alla pietra di paragone della esperienza, della sua duplice esperienza di avvocato e di uomo di governo .*)
Ora la lacuna sul lato molto dimenticato dell'attività di Crispi è colmata con i quattro volumi de Le riforme, un lavoro pregevole e di grande interesse ,2> un lavoro, che smentisce almeno parzialmente un'affermazione di Jemolo sulla posizione di Crispi, che non lavorò isolato, ma tenne nel dovuto conto i frutti e le conclusioni di un dibattito profondo ed intenso nell'opinione pubblica del paese, anche lontana ideologicamente (pensiamo subito al rilievo dato alda (lezione di Silvio Spaventa) e subì rinfluenza delle indicazioni e degli orientamenti della giuspubblicistica nazionale ed dnternazionale. Rimane essenziale, su questo punto cardinale, d'osservazione di Ruffillà, secondo cui l'organizzazione amministrativa affermatasi nell'Italia unita appare collegata aMa volontà dominante nell'Europa liberale dell'Ottocento di razionalizzare la pubblica aniministrazione posta in essere nei secoli precedenti dalle monarchie assolute .3>
L'analisi di un'opera, che descrive, come accennavamo, non solo le riforme ma anche l'ambiente politico, sociale e culturale, oltre che giuridico, amministrativo e costituzionale, in cui si collocarono, non può non avere come premessa una sintesi delle valutazioni espresse dalla storiografia più qualificata, una antologia delle opinioni motivate e pregnanti.
Benedetto Croce, non sospettabile davvero di simpatie crispine, ha riconosciuto che lo statista sdcilàano indirizzò il parlamento a lavorare e gli fece esaminare, discutere e votare leggi fondamentali, che erano da molti anni nel desiderio e che forse niun altro sarebbe stato allora capace di condurre a termine in così breve tempo e ha ricondotto il complesso normativo nell'indirizzo liberale-democratico, il solo ohe effettivamente rispondeva alla mente di Crispi, quantunque il suo abito pratico avesse del dittatorio .4)
Per Volpe l'insieme dei provvedimenti varati tra il 1887 {legge istitutiva della Direzione della Sanità Pubblica) e il 1890 (legge sulle Opere Pie) racchiude> in una parola, il programma di riordinamento dello Stato e concretizza il grande fervore di propositi, che muove Cri-
J) A.C. JEMOLO, Crispi, Firenze, Le Mounier, ed 1972, p. 104.
2) R. UGOLINI, Crispi e la legge sull'emigrazione, in Problemi istituzionali e riforme nell'età: crispina. Atti del LV Congresso di storia del Risorgimento italiano (Sorrento, 6-9 dicembre 1990), Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1992, p. 358.
3) R, RUPFILLI, Problemi dell'organizzazione amministrativa nell'Italia liberate, ora in Istituzioni, Società, Stato, 1, Il ruolo delle istituzioni amministrative nella formazione dello Slato in Italia, a cura di M. S. Piretti, Bologna, Il Mulino, 1989, pp. 370-371.
4) B. CROCE, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Bari, Laterza, ed. 1962, pp, 196-197.