Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI VINCENZO; ITALIA RIFORME AMMINISTRATIVE 1887-1890
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1993
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Vincenzo G. Pacifici
Nell'età crispina (v. GIOVANNA TOSATTI, II Ministero degli interni: le origini del Casellario politico centrale), con la preferenza data ai prefetti di carniera, viene eliminata quasi interamente la antitesi tra politici e amministrativi, l'antitesi sostegno di tante travisate valutazioni storiografiche sull'istituto in sé.16)
Due rapporti (l' istituzione , dovuto a Giuseppe Arcuri e l' organizzazione di Marina Giannetto) descrivono il Ministero delle Poste e telegrafi, incorporato fino al 1889 in quello, pletorico e carico di competenze, dei lavori pubblici. Tra i precedenti lavori sull'organizzazione dei ministeri ottiene ancora piena considerazione, seppur riferito ad anni precedenti, quello di Romano Ugolini sulla Pubblica Istruzione, argomento non semplice e non facile.17)
Sono ripercorse e considerate le ragioni che giustificarono la separazione dal Ministero dei lavori pubblici e l'istituzione di un dicastero ad hoc con l'individuazione dei problemi sorti negli anni Novanta e dei progetti di riordinamento dell'età giolittiana, in cui il ministero passa da un'ottica politico-costituzionale ad una .tecnico-professionale, segno del carattere industriale e di pubblico servizio, adeguato ai tempi.
Stefania Rudatis prende dn esame l'istituzione dei sottosegretari di Stato, nati con ragioni di ordine parlamentare e di ordine pratico. Rispecchiano dnn anzitutto l'ordinamento inglese, sottolineando la trasformazione, la politicizzazione dei vecchi segretari generali. La procedura si rivelò particolarmente laboriosa, proprio per questa ragione di fondo, nei due dipartimenti di maggiore peso politico, gli Esteri e gli Interni. Solo dal 1890 sottosegretari appartengono anche al Senato. Per i primi due anni, infatti, se ne evitò la nomina perché non si voleva che appartenenti alla Camera alta fossero subordinati a semplici deputati: è un'altra prova delle differenze tra Palazzo Madama e Montecitorio, differenze sulle quali si dovrà purè riflettere e che occorre, in campo storiogra-
degli atti stampati, voi. I, doc. 3/A.
In una relazione precedente, durante la fase di avvio, la stessa commissione con lo stesso relatore aveva insistito sulla necessità di un ampliamento del Corpo, cui era affidato il servizio in gran parte nelle città e principalmente in quei bassifondi di esse, ne* quali si annida tutto quanto vi ha di più vizioso, di più delittuoso nella società, e i malfattori più -avveduti, più audaci e più pericolosi (ATTI PARLAMENTAI, Camera dei Deputati, leg. XVI, sess. 1886-1887, Raccolta degli atti stampati, voi. Vili, doc. 171/A).
16> A proposito dell'annosa accusa rivolta ai prefètti di essere il simbolo dell'accentramento, dell'autorità governativa nelle province, vanno tenute nell'opportuna considerazione e rilette le parole pronunziale da Giolitti in occasione della discussione alla Camera del bilancio dell'interno 1902-1903. Il ministro ritiene l'accentramento una semplificazione, perché se ciascun Ministero dovesse avere un completo organismo in tutte le Provincie evidentemente noi andremmo incontro ad una maggior spesa, e verrebbe a mancare la unità di indirizzo governativo che è una vera necessità politica e amministrativa (Discorsi parlamentari di Giovanni Gioititi cit., voi. II, p. 717).
17) R. UGOLINI, Per una storta dell'amministrazione centrale. Il Ministero della Pubblica Istruzione. 1859-1881, Roma, Edizioni dell'Ateneo e Bizzarri, 1979.